Giunti al terzo appuntamento della nostra rubrica, ci occupiamo di un aspetto compositivo ulteriore, che riguarda come fotografare il foliage con soggetti umani.
Oltre a permetterci di avere un ricordo super personale durante la visita di un luogo, inserire qualcuno in una foto di paesaggio rappresenta una scelta compositiva che, se ben gestita, può esaltare sia il paesaggio che il soggetto, e regalare foto originali e sicuramente uniche.
Vediamo quindi alcuni semplici consigli per farlo al meglio.
FOTOGRAFARE IL FOLIAGE: L’INQUADRATURA
Hai perso il nostro primo articolo sul foliage? Parliamo di come ottenere inquadrature interessanti in 7 semplici passi!
Come fotografare il foliage: 4 consigli per inserire i soggetti umani nelle nostre foto
1. Costruire una buona inquadratura prima di inserire il soggetto
Il primo passo per ottenere un buono scatto del foliage con soggetti umani è non avere fretta.
Per prima cosa, osservate la scena e scegliete il punto che più cattura la vostra attenzione. Capite quali elementi del paesaggio che vi circonda volete inserire nella composizione e quali invece sono superflui o addirittura fastidiosi.
Una volta individuata la vostra scenografia, che farà da ambientazione, scegliete in quale punto della composizione potrebbe inserirsi al meglioil soggetto.
In particolare, evitate che il soggetto impalli altri elementi. Ciò significa fare in modo, ad esempio, che da dietro il soggetto non esca un tronco o un ramo che sembra spuntare proprio dalla sua testa! Altrimenti l’occhio dell’osservatore sarà catturato da questa stranezza, che rovinerà la foto.
Oltre questo aspetto, ci sono alcune scelte di composizione che possono aiutarvi.
Ecco alcune ipotesi su come inserire il soggetto nella foto:
Se il paesaggio è sullo sfondo, preferite il soggetto in primo piano, al centro o in corrispondenza di uno dei terzi.
Se invece il paesaggio lascia il centro vuoto e occupa i lati, come ad esempio in un viale alberato, allora il vostro soggetto acquisterà risalto al centro della scena. In questo caso, valutate anche se sia meglio abbassare l’inquadratura avvicinandovi a terra per conferire maggiore slancio all’insieme.
Quando il paesaggio è meno “ordinato”, cercate un “punto vuoto” dove inserire il soggetto, anche se non in primo piano. Se avrà dello spazio libero intorno, conquisterà l’attenzione dell’osservatore.
Nel caso in cui il paesaggio sia molto confuso e ci siano tanti elementi, potrebbe essere più interessante optare per una maggiore integrazione del soggetto nella scena, ad esempio facendolo sbucare da dietro un albero o comunque scegliendo una posa a contatto diretto con la natura, come farlo appoggiare ad un tronco, per suggerire l’immersione della persona nel paesaggio circostante.
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2. Fotografare il foliage con soggetti umani: studiare la posa
Siamo ormai tutti stanchi di vedere nelle foto persone in piedi in posa classica che guardano verso l’obiettivo. Come realizzare uno scatto più originale? Ecco alcuni esempi.
Soprattutto in un contesto naturale molto ricco come è il paesaggio autunnale, è preferibile che il soggetto assuma una posa naturale e distolga lo sguardo dall’obiettivo, come in uno scatto rubato. Il soggetto può anche rivolgersi verso una particolare direzione per guidare l’occhio dell’osservatore su un dettaglio interessante. Questo tipo di scelta aiuterà a raccontare l’esperienza e catturare emotivamente chi osserva.
Il soggetto può anche compiere un’azione particolare per interagire maggiormente con il paesaggio. A partire dal sedersi su un tronco, tenere in mano o tirare in aria delle foglie, correre tra le foglie cadute. La foto susciterà così un coinvolgimento emotivo maggiore e un aspetto dinamico.
Nelle pose come quelle appena descritte, si può scegliere anche di fare dei tagli drastici del soggetto stesso, limitati alle sole mani che compiono l’azione, alle gambe, o ai capelli mossi dal vento, escludendo il volto. Così, in particolare, la foto rappresenterà il racconto di una particolare atmosfera autunnale piuttosto che l’esperienza di una specifica persona.
Se, invece, il soggetto guarda in camera, preferite dei primi piani con poco contesto, magari facendo avvicinare il soggetto ad alcuni dettagli. In questo tipo di scatti si gioca con i contrasti tra natura, persona e colori. Il classico esempio è quello della persona sdraiata a terra in mezzo alle foglie colorate.
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3. Fotografare il foliage con soggetti umani. A fuoco o sfocato?
Per fotografare il foliage con soggetti umani, giocare con le sfocaturemette in risalto la persona e crea sfondi interessanti.
Infatti, i colori delle foglie e i paesaggi ricchi di sfumature, se sfocati, donano alle foto atmosfere calde e rappresentano un ottimo background.
Per giocare con le sfocature basterà modificare l’apertura del diaframma.
MIGLIORARE L’INQUADRATURA
Come gestire il diaframma per ottenere l’effetto sfocato? Scopri quello e altri consigli su come migliorare l’inquadratura.
Di solito si sceglie di mettere a fuoco il soggetto, ponendolo in primo piano, e sfocare il paesaggio sullo sfondo.
Ma anche fare il contrario, sfocando la persona e mettendo a fuoco un dettaglio interessante, può portare a soluzioni originali!
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4. Fotografare il foliage con soggetti umani: l’abbigliamento giusto
Anche l’abbigliamento del soggetto, principalmente per quanto riguarda i colori, può giocare un ruolo chiave nelle scelte stilistiche da adottare.
Se si scelgono tonalità calde sulle sfumature del rosso, arancio, marrone e giallo, sicuramente ci saranno delle associazioni cromatiche tra il contesto naturale e il soggetto della foto. Si lavorerà quindi sull’integrazione, nel caso di sovrapposizione dei due elementi, oppure sulle corrispondenze se il soggetto umano sarà affiancato ma non sovrapposto ai colori del foliage (come nell’esempio della prima foto sotto).
Se si scelgono i toni scuri del nero o chiari del bianco, si lavorerà invece sul contrasto cromatico. La persona che state inquadrando catturerà l’attenzione proprio per la sua unicità rispetto al paesaggio circostante.
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COME FOTOGRAFARE IL FOLIAGE: LA LUCE
Scopri come sfruttare al meglio ogni situazione di luce per valorizzare le tue immagini. Leggi i nostri consigli!
Arrivati a questo punto siete quasi pronti per realizzare i vostri scatti autunnali. Nel quarto articolo della nostra rubrica, vi daremo le ultime dritte per rendere le vostre foto del foliage davvero irresistibili.
Parleremo di:
4. Come fotografare il foliage: l’attrezzatura necessariae la post produzione
Cosa aspettate?
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Nel secondo appuntamento della nostra rubrica ci occupiamo di un aspetto tecnico fondamentale per capire come fotografare il foliage: gestire la luce.
Nel primo appuntamento, infatti, abbiamo parlato di inquadratura, e di come applicare semplici accorgimenti per migliorare la composizione fotografica negli scatti autunnali.
FOTOGRAFARE IL FOLIAGE: L’INQUADRATURA
Non hai ancora letto il nostro primo articolo dedicato al foliage? Scopri come ottenere inquadrature interessanti in 7 semplici passi!
La luce è sempre l’elemento fondamentale per la riuscita di una buona fotografia. E dato che gli scatti del foliage vengono realizzati principalmente all’aperto, ènecessario studiare le condizioni di luce del luogo in cui andremo a fotografare, in modo che siano sfruttate al meglio per massimizzare la resa delle immagini.
Come ottenere i risultati che abbiamo in mente?
Vediamolo insieme in 5 semplici mosse.
Come fotografare il foliage: 5 consigli per gestire la luce all’aperto
1. Verificare le condizioni atmosferiche prima di partire
Per ottenere i risultati migliori da un’uscita fotografica, dovrete necessariamente controllare le condizioni atmosferiche prima di partire.
Sembra un’affermazione banale, ma questo comporta per forza dover rinunciare se non c’è una giornata di sole. Significa, invece, prevedere e definire il carattere che assumeranno le vostre foto, in caso di condizioni atmosferiche diverse.
Nelle giornate nuvolose, per fotografare l’interno dei boschi privilegiate le ore centrali, perché avrete una luce morbida e diffusa, mentre la mattina presto e nel tardo pomeriggio la luce sarà insufficiente per scattare.
Se il tempo è bello, invece, possono essere sfruttate anche le prime luci dell’alba e iltramonto per creare splendide atmosfere. Inoltre, la luce piena che colpisce le foglie le regala un colore più intenso. In questo caso, bisogna stare attenti agli eccessivi contrasti che possono crearsi tra luci e ombre.
In una giornata di pioggia potrete creare dei bellissimi effetti lungo le strade alberate bagnate, oppure rifugiandovi dietro al vetro di un luogo riparato che si affaccia su un bosco. Non dimenticate il fascino delle foglie che si posano sulle pozzanghere con i loro riflessi.
Se alla pioggia si aggiunge il vento, concentratevi sul movimento delle foglie che cadono numerose dagli alberi.
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2. Fotografare il foliage: studiare la posizione del sole
Capire la posizione del sole vi aiuterà ulteriormente nella programmazione delle vostre uscite. Potrete sapere se il posto dove vi state recando sarà illuminato di mattina o pomeriggio, dato che spesso il versante di una montagna può restare in ombra per metà della giornata. Saprete anche a che ora sorge il sole e a quale ora sarà abbastanza alto da illuminare l’area. Infine, saprete capire meglio la location adatta se volete scattare in controluce per creare silhouette o al contrario se volete che il sole illumini la scena da dietro.
A questo scopo, ci sono molte app che forniscono la posizione del sole. Noi vi consigliamo:
Sunposition, perfetta per chi è alle prime armi, vi saprà indicare la posizione del sole in qualunque luogo ad ogni ora della giornata;
PhotoPills, un’app estremamente utile (a pagamento una tantum), che ogni fotografo dovrebbe avere e che permette di pianificare ogni scatto, grazie ai suoi numerosi tool professionali.
Studiare con anticipo le condizioni climatiche e la posizione del sole, vi aiuterà infatti a creare un progetto fotografico, e a partire già con l’idea di quello che vorrete realizzare, in modo che una volta sul posto potrete concentrarvi su quello e raggiungere più facilmente i vostri obiettivi.
3. Fotografare con la foschia alle prime luci dell’alba
Una delle atmosfere autunnali più affascinanti è quella che si crea spesso nelle prime ore della mattina, nelle giornate di nebbia e foschia.
Di solito, in queste ore, la nebbia bassa si insinua tra gli alberi e regala alle foto un’aurea di mistero.
Se poi si ha la pazienza di attendere che il sole emerga sopra la nebbia, questa sarà illuminata dai raggi che penetreranno attraverso, creando atmosfere incredibili.
In questo caso, dato che la luce non sarà molta, è utile utilizzare un treppiedi per poter allungare i tempi di scatto. Le foto leggermente sottoesposte, comunque, in questo contesto non guastano.
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FOTOGRAFARE ALBA E TRAMONTO
Come catturare al meglio i colori di alba e tramonto nelle tue foto? Tre semplici tecniche possono aiutarti!
4. Come fotografare il foliage: gestire luce e ombra durante le ore centrali
Anche le ore centrali della giornata offrono opportunità perfette per i vostri scatti. Ecco alcuni esempi di soggetti su cui concentrarsi, in base alle vostre scelte di stile:
Se il tempo è bello, ci si può soffermare su alcuni dettagli illuminati dalla luce, che rende i colori più accesi.
Sollevare la fotocamera verso l’altosenza inquadrare il sole, posizionandovi sotto un albero, potrebbe regalare ottimi contrasti cromatici, con il cielo azzurro colorato dalle foglie.
Se vi trovate nella fitta boscaglia, il sole che penetra dall’alto tra i rami può creare interessanti giochi di luce e ombra, difficili da gestire a causa dei forti contrasti, ma sicuramente originali. Circoscrivere l’inquadratura a una zona abbastanza ristretta, in questi casi, può aiutare a tenere sotto controllo l’esposizione, sempre escludendo il controluce.
Se invece si vuole lavorare con il controluce, si può parzialmente coprire il sole con un tronco o un altro elemento e chiudere il diaframma per creare l’effetto “stella” dei raggi, oppure coprirlo del tutto per creare un effetto silhouette.
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LA LUCE IN FOTOGRAFIA
Scopri come sfruttare al meglio ogni situazione di luce per valorizzare le tue immagini. Leggi i nostri consigli!
5. Enfatizzare il colore delle foglie alla luce calda del tramonto
Immortalare il foliage al tramonto dovrete comportarvi in maniera diversa in base al soggetto e al luogo in cui vi trovate.
Se siete in un bosco non aspettate il tramonto, perchè la luce sarà insufficiente. Qui l’ultimo momento utile sarà una mezz’ora prima che il sole scompaia dietro l’orizzonte o dietro un’altra montagna. Potrete sfruttare la luce che penetra tra i rami come descritto al punto precedente.
Se invece state fotografando un viale, un albero isolato, una collina di vigne o qualsiasi altro soggetto che lasci libero il cielo e l’orizzonte, allora potrete scattare per tutto il tempo del tramonto, giocando con i colori del cielo che si avvicinano alle tonalità delle foglie. La luce calda del tramonto enfatizzerà i colori del foliage e dei dettagli e darà calore a tutta lascena, senza bisogno di applicare ulteriori filtri in post produzione.
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Nei prossimi articoli della rubrica, vi daremo altri consigli pratici per realizzare la foto perfetta del foliage autunnale.
Parleremo di:
Come fotografare il foliage: introdurre il soggetto umano
Come fotografare il foliage: l’attrezzatura necessaria
Come fotografare il foliage: post produzione, filtri e presets
Cosa aspettate?
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Chi non si è soffermato almeno una volta a fotografare il foliage? L’autunno è forsela stagione più suggestiva dell’anno, con i suoi paesaggi meravigliosi. Le sfumature di colore delle foglie regalano alle nostre foto atmosfere uniche, di mondi che sembrano incantati. Ma come fotografare il foliage al meglio per non risultare banali?
Un singolo albero, un viale di tigli, un bosco di castagni o di faggi, una semplice distesa di foglie lungo il marciapiede, offrono degli spunti perfetti per comporre immagini d’effetto.
Come fare allora a racchiudere le incredibili atmosfere autunnali nei vostri scatti?
In questa rubrica autunnale vedremo insieme, ogni settimana, alcuni consigli pratici per mettersi subito all’opera!
Come fotografare il foliage: studiare l’inquadratura
Come per ogni foto, l’inquadratura è sempre l’aspetto più importante.
In particolare, in autunno, spesso ci troviamo davanti a scene troppo piene di dettagli, foglie, alberi, rami o altri elementi naturali e, per questo, è importantissimo fermarsi un attimo ad osservare prima di scattare.
Cosa dovete chiedervi prima di scattare?
Quando vi trovate davanti ad una scena o ad un paesaggio che vi colpisce, fermatevi 10 secondi ad analizzare la scena, prima di nascondervi dietro l’obiettivo della vostra fotocamera. Infatti, il rischio di cadere in foto banali è dietro l’angolo.
Queste quattro semplici domande possono darvi in pochi secondi lo spunto per la foto perfetta:
Cosa vi interessa davvero?
Qual è il soggetto della vostra foto?
Quali sono gli elementi che volete includere o eliminare dall’inquadratura?
Come potete rendere il vostro scatto originale?
Come fotografare il foliage:7 semplici consigli prima di scattare
Per trovare le risposte alle domande appena citate, ecco le linee guida da seguire prima di scattare:
1. Analizzare la scena
Isolate con lo sguardo alcuni dettagli fondamentali della scena, soffermatevi su quelli che vi colpiscono di più rispetto al contesto. Concentratevi su di essi per individuare il soggetto o i soggetti del vostro racconto fotografico, che siano una singola foglia o un piccolo gruppo, un ramo, un albero, o un fungo che spunta dal terreno.
2. Come fotografare il foliage:scegliete la posizione del soggetto
Ponete il soggetto al centro della foto, dandogli massimo risalto, oppure lungo uno dei terzi (ricordate di attivare la griglia di riferimento, sia da smartphone che da telefono). Se i vostri soggetti sono più di uno, metterli uno su ogni terzo vi garantirà un ottimo risultato: ad esempio un albero sulla destra e un soggetto umano sulla sinistra, oppure un ramo pieno di foglie colorate in primo piano da un lato e un albero sullo sfondo dall’altro lato.
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3. Scegliete una distanza strategica dal soggetto
Che sia utile a farlo emergere al meglio rispetto al contesto, provando ad avvicinarvi o allontanarvi fisicamente prima di scattare. Magari vi accorgerete che vi servirà uno zoom o un obiettivo macro per isolare meglio il protagonista della vostra foto.
COME MIGLIORARE L’INQUADRATURA
Vuoi conoscere semplici tecniche per migliorare le tue foto con l’inquadratura perfetta?
4. Come fotografare il foliage: sperimentate punti di vista originali
Prima di scattare, provate diverse inquadrature: dall’alto se il soggetto principale è a terra, come spesso accade con le foglie cadute; dal basso vicino al terreno, sempre per esaltare un tappeto di foglie e magari un imponente albero sullo sfondo; da un punto nascosto dietro un albero o delle foglie che possano fare da cornice al soggetto.
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5. Create un soggetto
Se nella scena che state osservando non c’è un soggetto di spicco e non trovate un punto di vista originale, allora createlo! Basterà spostare un sasso, o un gruppetto di foglie, o mettere un soggetto umano nell’inquadratura per avere un protagonista che renda originale la vostra composizione.
6.Osservate i bordi dell’inquadratura
Verificate di aver tagliato fuorielementi di disturbo come sassi, alberi, cespugli, muretti, auto parcheggiate e quanto altro non utile a raccontare quello che volete esprimere. In questo modo, chi guarderà la vostra foto rimarrà concentrato sul soggetto. Utilizzate le linee: se gli elementi della foto si sviluppano in diagonale, fate in modo che passino per l’incrocio dei terzi o finiscano agli angoli estremi della foto.
@giadaantonini_photography
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7.Come fotografare il foliage: aiutatevi con l’apertura focale
Fate delle prove chiudendo o aprendo il diaframma in modo da tenere a fuoco il soggetto e sfocare lo sfondo o il primo piano (con lo smartphone basterà mettere a fuoco il soggetto da un punto abbastanza ravvicinato o usare l’opzione ritratto). Questo metodo aiuta soprattutto se la scena è molto confusa e piena, come accade spesso nei paesaggi autunnali.
Ph: @giadaantonini_photography
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In breve, per realizzare foto del foliage originali e interessanti, prima di scattare, muovetevi nella scena come un regista!
COME MIGLIORARE L’INQUADRATURA PT.2
Vuoi imparare altre tecniche per migliorare le tue foto trovando l’inquadratura perfetta?
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Da Catania a Trapani, attraverso la costa meridionale dell’isola.
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Partite da Piazza del Duomo: il sole che sorge e colora di rosa le nuvole vi permetterà di incorniciare al meglio la piazza con la fontana dell’Elefante e la facciata della Cattedrale di Sant’Agata.
Se siete in tarda primavera o in estate, salite alle terrazze della Cattedrale per ammirare un meraviglioso panorama sulla città e sull’Etna, se invece siete in una stagione in cui il sole tramonta prima delle 19, fatelo al tramonto! Potete anche tornare in piazza di pomeriggio: avrete la facciata illuminata dal sole e eviterete il controluce. In questo caso puoi catturare alcuni dettagli della facciata e della fontana, giocando con luci e ombre. Se hai una forte escursione tra zone in ombra e ben illuminate, per ottenere scatti con esposizione bilanciata, usa l’HDR automatico con lo smartphone, e ilbracketing o i filtri graduati con la fotocamera (scopri di più in questo articolo).
Da qui, entrate a Piazza Di Benedetto costeggiando la meravigliosa fontana dell’Amenano. Qui, ogni mattina c’è ‘A Piscaria, il caratteristico mercato del pesce. I pescatori iniziano ad allestire i banchi e si può vivere il momento che precede la grande folla di persone che di lì a breve arriveranno. Perdetevi tra i vicoli limitrofi, dove sono allestiti coloratissimi banchi di frutta e verdura e dei macellai. Da non perdere via Gisira, coperta da un tetto di ombrelli e girandole variopinte.
Immortalate i gesti dei pescatori e i banchi colorati del pesce in contrasto con le facciate scure dei palazzi. Concentratevi sui dettagli. Usate tempi di scatto veloci per fermare il momento o tempi lunghi per rappresentare il movimento dei commercianti. In questo caso aiutatevi con un treppiedi per assicurarvi che gli elementi statici restino immobili nella foto. Attenzione rispettivamente a non sottoesporre o sovraesporre eccessivamente. Fermatevi a parlare con le persone del posto: ascoltare le loro storie può far nascere suggestioni utili da cogliere nelle vostre foto.
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Mattino: Via Etnea, via Del Teatro Massimo e Villa Bellini
Lungo via Etnea, fermatevi a Piazza dell’Università e fate una deviazione per ammirare la splendida facciata del Teatro Massimo Bellini e passeggiare per l’omonima via. Sempre da via Etnea raggiungete Piazza Stesicoro, con i resti dell’Anfiteatro romano e la Cattedrale di San Biagio.
Al mattino, potrete immortalare tutti i monumenti e gli edifici principali bene illuminati e senza incorrere in foto controluce. Ricordatevi, nelle vostre foto, di rispettare la verticalità delle linee, aiutandovi con la griglia. (Se volete saperne di più date un’occhiata a questo articolo).
Infine, godetevi l’elegante parco diVilla Bellini, dove potrete riposare un po’.
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Ore centrali e pomeriggio: il panorama, il Teatro antico, il Castello.
Il sole alto nel cielo illuminerà al meglio gli spazi e vi permetterà di avere una buona visuale sul panorama.
Partite proprio dalla vista della città dal Camminamento di Gronda della Chiesa di San Nicolò l’Arena, la chiesa più grande della Sicilia. L’intero monastero dei benedettini, di cui fa parte, merita una breve visita dei suoi bellissimi chiostri.
Proseguite verso il Teatro Antico greco-romano, ormai inglobato all’interno del quartiere, davvero suggestivo.
Ultima tappa il Castello Ursino, in pieno centro città.
Il miglior punto da cui immortalarlo è probabilmente, rivolti verso la facciata, dal lato destro della piazza. Nel pomeriggio il sole illuminerà questa parte e esalterà le tre forme circolari delle torri sul fronte principale.
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Tramonto e sera: vista panoramica e zona del mercato
Verso sera tornate nella zona del mercato che, una volta smantellati i banchi, si trasforma completamente, animandosi con luci, musica, locali e ristoranti.
Se siete in una stagione in cui il sole tramonta prima delle 19, orario di chiusura della Cattedrale, tornate a piazza del Duomo e salite sulle terrazze per fotografare il tramonto con il magnifico panorama sulla città e sull’Etna, ancora più spettacolare quando il vulcano è in eruzione.
@goingmattos
Tour fotografico in Sicilia -Giorno 2: Etna
Con partenza e ritorno a Catania.
L’Etna è sicuramente un luogo dove scattare foto panoramiche con focali ampie. Per caratterizzare l’immagine è far capire le proporzioni inserite un soggetto umano, magari su uno dei terzi (per saperne di più sulla regola dei terzi e altri piccoli trucchi leggete questo articolo). Altri spunti interessanti possono nascere osservando le linee dei sentieri, le nuvole o le forme dei crateri se avete una visuale sopraelevata. Cercate punti di vista interessanti anche senza salire sul vulcano: una visuale d’eccezione, soprattutto durante le eruzioni, è quella offerta dal porto di Riposto.
Alba e tramonto: un tour guidato
Ne vengono organizzati molti, che si possono prenotare online per ammirare l’alba e il tramonto dall’Etna. Se la giornata è bella e non c’è foschia, sarà sicuramente indimenticabile!
Mattina: Crateri superiori
Arrivati al Rifugio Sapienza (2000 mt) si può parcheggiare e salire con la funivia, se il vento lo permette, per poi proseguire a piedi (molto faticoso) o salire con le Jeep 4×4 fino a quote più alte. Per arrivare ai crateri sommitali bisogna acquistare un tour con accompagnatore. Consigliamo, quindi, di scegliere e prenotare in anticipo l’itinerario o rivolgersi all’ufficio della funivia una volta arrivati.
Pomeriggio: Valle del Bove eCrateri Silvestri
Scendendo, fate una pausa per affacciarvi verso le colate laviche sulla valle del Bove, che arrivano fino al mare. Tornati al parcheggio, visitate i crateri Silvestri (comodamente raggiungibili senza prendere la funivia), da cui si apprezza un entusiasmante panorama di Catania e del mare.
@marcopeppucci
@gianlucamusmeci
@simona_sanf
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Giorno 3: Riviera dei Ciclopi, Giardini Naxos, Gole dell’Alcantara, Taormina
Con partenza e ritorno a Catania.
Alba: i faraglioni di Aci Trezza.
Lungo la Riviera dei Ciclopi, che comprende le zone di Aci Trezza, Aci Castello e Aci Reale, rese celebri dal romanzo I Malavoglia di Verga, fermatevi sul lungomare per godere di un’alba mozzafiato sui famosi faraglioni di Aci Trezza.
Non dimenticate di portare con voi il treppiede, utile per lunghe esposizioni, in modo da catturare il movimento delle nuvole o creare l’effetto seta sull’acqua. Per compensare la differenza di esposizione tra cielo e terra, usate filtri graduati o ricorrete al bracketing (per saperne di più su come scattare meravigliose foto ad alba e tramonto leggete questo articolo).
Sempre dal lungomare, voltatevi indietro verso Aci Castello, con la sua fortificazione a picco sul mare. Potrete anche tornare indietro (cinque minuti di auto) per affacciarvi dalla terrazza panoramica ai piedi del castello.
Proseguite in auto sulla litoranea fino a Giardini Naxos seguendo il sole, che illumina di sfumature dorate la sabbia e le barche ormeggiate. Qui potrete fare una pausa ristoratrice e una bella colazione sul lungomare.
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Mattino: le Gole dell’Alcantara e Isola Bella
Dedicate circa due ore di visita alle gole vulcaniche, che offrono uno spettacolo unico, sia scendendo all’interno, sia dai punti panoramici più alti che si incontrano seguendo il sentiero nel bosco. Avrete mille scorci da immortalare, principalmente con un’inquadratura grandangolare.
In tarda mattinata raggiungete la zona di Taormina, sostando per qualche minuto lungo via Nazionale, subito dopo la galleria che conduce verso il centro. Da questo punto godrete di una vista rialzata mozzafiato. Scendete in spiaggia per rilassarvi un po’ e godere della meraviglia dell’isola.
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Pomeriggio e sera: Taormina.
Lasciate l’auto al Parcheggio di Porta Catania (a pagamento, molto comodo per raggiungere il centro città) e iniziate la visita dai giardini della Villa Comunale, per poi perdervi tra le vie del centro e percorrere Corso Umberto I fino ad arrivare, almeno un’ora prima del tramonto, all’ingresso del Teatro Greco (verificate gli orari di apertura per le visite, considerando la stagione di eventi). In questo modo potrete il teatro e l’Etna sullo sfondo con le luci rosse della sera.
Per immortalare al meglio questo spettacolo, utilizzate il grandangolo. Per bilanciare l’esposizione, con lo smartphone, attivate la correzione HDR, mentre con la reflex aiutatevi con un filtro graduato o scattate utilizzando il bracketing (per saperne di più su queste tecniche, leggete questo articolo). Se l’orario del tramonto è oltre quello di visita, andateci nel primo pomeriggio, iniziando la scoperta di Taormina proprio da qui. In questo modo il sole sarà alto e non avrete fastidiosi controluce.
Usciti dal teatro, dirigetevi verso piazza IX Aprile, da cui si gode di una vista mozzafiato verso il mare. La piazza, su cui domina la Chiesa di San Giuseppe, sovrastata dalla roccia, ha un aspetto elegantissimo quando le luci cominciano ad accendersi e le persone si affollano fuori dai locali. Proseguite poi fino alla storica Porta Catania. Fermatevi per cena a Taormina, non perdete la sua atmosfera unica!
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Giorno 4: Siracusa
Si riparte da Catania direzione Siracusa, a circa un’ora di auto, in cui pernottare per altre due notti.
Mattina:le spiagge di Siracusa.
È il momento di ammirare il mare della Sicilia, proprio nella zona di Siracusa. Potrete scegliere tra spiaggia di Fontane Bianche, dell’Arenella o la Riserva del Plemmirio, che sono le più vicine alla città.
Il momento migliore per le foto sarà verso le ore centrali della giornata, quando il sole alto farà risaltare al massimo i colori.
Pomeriggio e sera: Ortigia
Partite dai resti del Tempio di Apollo in Largo XXV Luglio, percorrete Corso Giacomo Matteotti e ammirate la Fontana di Diana in Piazza Archimede.
Arrivate poi nella suggestiva Piazza Duomo e percorrete i vicoli della città fino al Castello Maniace, a cui vale la pena dedicare una visita: la struttura è bellissima e la visuale dalle fortificazioni al tramonto è stupenda.
Usciti dal castello, proseguite la passeggiata sul lungomare Alfeo, osservando il sole che si tuffa nel mare e il cielo che si colora di rosso, fino a raggiungere Largo Aretusa. Lungo la passeggiata, potrete immortalare alcuni scorci di tipica vita siracusana. La sera, con le luci calde che illuminano le facciate bianche, Ortigia è davvero emozionante.
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Tour fotografico in Sicilia –Giorno 5: Noto, Modica e Ragusa
Un giro tra i tre centri storici dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Mattina: Noto
Dedicate circa due ore alla visita di questa meravigliosa città.
Prima tappa la celebre cattedrale di San Nicolò che fronteggia l’elegante palazzo Ducezio.
Se si viaggia in primavera consigliamo di controllare le date dell’Infiorata (di solito tra la metà e la fine di maggio), un evento unico, durante il quale via Nicolaci viene ricoperta da incredibili disegni composti di fiori, assolutamente da non perdere.
Per fare qualche bella foto e godere del panorama sulla città salite sulla terrazza della Chiesa di San Carlo al Pozzo, da cui si ha una bellissima prospettiva. Fate un breve giro per le vie della città alla scoperta delle scalinate dipinte a tema, ogni anno, prima dell’Infiorata e di qualche vista panoramica dalle vie a quota più alta. Da qui, con lo zoom, potrete cogliere dettagli architettonici e scorci ristretti.
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Ore centrali: Modica
Prima di arrivare in città, la bellezza di Modica si può ammirare da alcuni punti panoramici, che nelle ore centrali, quando il sole è alto nel cielo restituiranno colori e luci meravigliosi.
Prima sosta da non perdere è al Belvedere di San Benedetto, da dove avrete il Duomo in primo piano (bellissimo anche al tramonto, con le prime luci della sera). Un’altra sosta va dedicata al Belvedere Pizzo, prima di salire le scale che portano alla suggestiva Cattedrale. Usate il grandangolo per immortalare la città come fosse un presepe e, con lo zoom, cogliete dei dettagli delle strade e dei tetti.
Consigliamo di passare dal piccolo Bar del Duomo, dove si preparano dei panini fantastici, con ingredienti locali l’immancabile granita al cioccolato di Modica, famoso in tutto il mondo, assolutamente imperdibile.
Dopo due ore di visita, compresa la pausa pranzo, potrete proseguire verso Ragusa.
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Pomeriggio: Ragusa
Anche in questo caso, prima di tutto, ci sono scorci incredibili da cui ammirare la bellezza della città, in cui, in totale, impiegherete circa tre ore di visita.
Il primo è lungo via Risorgimento, nei pressi dell’ospedale, dove si aprirà il panorama su Ragusa e Ragusa Ibla, il nucleo storico più antico. Seconda tappa fotografica lungo i tornanti di Corso Mazzini, che regalano una vista su Ragusa Ibla con, in primo piano, il campanile azzurro della Chiesa di Santa Maria dell’Itria. Date a questo particolare un posto centrale nella composizione della foto, o posizionatelo su uno dei terzi della griglia. (Leggi di più in questo articolo).
Una volta lasciata l’auto, recatevi presso l’affascinante e panoramico Percorso delle Scale, dal quale si raggiunge la città vecchia. Salite in piazza Duomo, dominata dall’imponente cattedrale barocca di San Giorgio e proseguite verso il giardino Ibleo.
Nella parte nuova della città, passeggiate lungo Corso Italia e visitate la Cattedrale di Giovanni Battista.
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Tramonto e sera: Marzamemi
Al tramonto potrete scegliere di ammirare una delle tre città con le luci della sera, oppure dirigervi verso Marzamemi, un meraviglioso borgo di pescatori dall’atmosfera magica, pieno di locali e ristoranti affacciati sul mare che vi regaleranno un’esperienza unica.
Qui potrete scattare foto meravigliose al tramonto. Scegliete uno spot sul lungomare dove catturare il sole riflesso nell’acqua e inserite una scena di vita del paese, come dei bambini che giocano o la barca di un pescatore, o anche alcuni dettagli degli iconici ristoranti.
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Giorno 6: dall’area archeologica di Siracusa alla Scala dei Turchi
Mattina: Siracusa
Dedicate due ore alla visita del Parco Archeologico di Neapolis, dove ammirere il famosissimo Orecchio di Dioniso, l’Anfiteatro Romano e il Teatro Greco.
Consigliamo un pranzo con un panino a La Salumeria dei fratelli Burgio, molto conosciuto in città e consigliatissimo per la varietà e qualità degli ingredienti.
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Pomeriggio e tramonto:Scala dei Turchi
Per arrivare da Siracusa ad Agrigento ci vorranno circa tre ore di auto.
Ma sarete in tempo per godervi lo spettacolo del tramonto dall’imponente Scala dei Turchi, una delle mete turistiche più famose. Questa falesia di roccia bianca che degrada lentamente verso il mare, può essere ammirata e fotografata in tutto il suo splendore dal belvedere lungo la panoramica Realmonte – Porto Empedocle e dalla spiaggia sottostante. Inoltre, essendo recentemente stata messa in sicurezza, è ora accessibile al pubblico e si può camminare lungo i suoi gradoni immersi in uno scenario magico.
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Giorno 7: La Valle dei Templi e le saline di Marsala
Mattina: Valle dei Templi
Una delle tappe fondamentali di un viaggio in Sicilia è di certo la Valle dei Templi di Agrigento, sito incredibilmente affascinante e impressionante, in cui la storia della Magna Grecia rivive grazie all’immenso patrimonio archeologico.
Consigliamo di acquistare i biglietti online dal sito ufficiale e di recarsi all’ingresso un po’ prima dell’apertura, per evitare lunghe file e avere la possibilità di immortalare gli antichi templi senza la folla: otterrete scatti senza tempo. Provate ad usare lo zoom per immortalare i templi, scegliendo un punto di osservazione non troppo vicino: in questo modo potrete mantenere le linee architettoniche verticali. Se poi c’è una persona vicina al tempio, grazie alle proporzioni otterrete un effetto “wow”.
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Tramonto e sera: saline di Marsala
Dopo la visita, partite alla volta di un’altra grande meraviglia, le Saline di Marsala, uno dei luoghi più suggestivi dell’intero viaggio. Dopo due ore di auto, si aprirà davanti ai vostri occhi un paesaggio paradisiaco, dove i colori dati dalle vasche di sale e i caratteristici mulini faranno da protagonisti nelle vostre foto.
Recatevi alle Saline Ettore e Infersa (SEI), dove potrete vivere esperienze uniche camminando tra le vasche di sale e i mulini e ascoltando la storia di questo luogo. Online si possono scoprire e prenotare tutte le esperienze offerte, che comprendono anche i meravigliosi paesaggi di Isola Lunga, con itinerari naturalistici e percorsi benessere esclusivi.
Non perdetevi la vista dal rooftob bar, davvero incredibile con le luci del tramonto: un’esplosione di rosa e rossi che si confondono tra terra e cielo, interrotti solamente dalle sfumature tortora dei cordoli delle piscine e dei mulini.
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Tour fotografico in Sicilia –Giorno 8: Marsala ed Erice
Alba:saline di Marsala
Che siate fotografi o no poco importa, ma lo spettacolo che offrono le saline all’alba vale la sveglia presto. Il silenzio, i colori, le forme di questo paesaggio unico, nato dall’attenta fusione tra la natura e la mano dell’uomo, esaltato dalla magia del sole, regala emozioni indimenticabili.
Fate un giro in auto lungo Contrada Ettore Infersa e Contrada Spagnola, dove si aprono scorci caratteristici.
Mattina: le spiagge di Marsala
Potreste fermarvi in una delle spiagge della zona, tra il Lido Signorino e Playa Blanca e spostarvi al centro di Marsala per pranzo, assaggiando una delle prelibate arancine del famoso panificio Ragona, da leccarsi i baffi.
Pomeriggio e sera: Erice
A quaranta minuti da Marsala troviamo Trapani, l’ultima tappa del nostro itinerario.
Da qui, con la funivia o in auto, si può raggiungere l’incantevole borgo medievale di Erice, sulla vetta del Monte San Giuliano, da cui si gode di una vista favolosa sulla città e sul mare.
Perdetevi tra i suoi vicoli tortuosi, rimanendo incantati alla vista del Duomo e della Torre di Re Federico, che svetta al suo fianco. Proseguite, poi, per il Castello di Venere e i giardini del Balio, che offrono panorami a perdita d’occhio verso la costa. Consigliamo di cenare e passare la serata qui, tra i piccoli negozi di artigianato, i locali e le pasticcerie, che emanano un profumo inebriante.
Vi servirà un grandangolo per catturare la torre nella sua interezza e la chiesa, ma usate anche una focale media per i dettagli delle tipiche botteghe e degli edifici medievali.
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Giorno 9: Trapani
Mattina: la visita della città
Trapani stupisce per le sue case colorate affacciate sul mare e il succedersi dei vicoli, dove si respira il clima e l’atmosfera della Sicilia. Il nostro consiglio è di inoltrarsi per le vie del centro, da Corso Italia, proseguire verso la Fontana di Saturno, la Torre dell’Orologio e la Cattedrale di San Lorenzo, fino a raggiungere la Torre di Ligny. Tornando indietro, scegliete le litoranee via Mura di Tramontana Ovest e via Dante Alighieri, che offrono spettacolari scorci della città e del mare.
Componete le vostre immagini comprendendo sia le case colorate che il mare, poi scattate qualche foto alle eleganti strade cittadine, stando attenti a rispettare la verticalità delle linee architettoniche.
Pomeriggio: le spiagge
Anche le spiagge della provincia di Trapani sono meravigliose. Tra queste, la più vicina alla città è il Lido San Giuliano, dove rilassarsi prima di ripartire.
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Avete altri giorni a disposizione?
Per chi scegliesse di fermarsi qualche giorno in più e volesse continuare l’itinerario, consigliamo di visitare l’isola di Favignana, con il suo mare cristallino, la zona di San Vito Lo Capo e la Riserva Naturale dello Zingaro, fino ad arrivare alla meravigliosa città di Palermo. Lì vicino, non perdete il maestoso Duomo di Monreale.
Cosa state aspettando?
Seguite i nostri consigli e preparate il prossimo viaggio on the road in Sicilia!
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Guardando le impostazioni della vostra fotocamera o ascoltando qualche conversazione tra fotografi vi sarete forse chiesti quale formato scegliere per salvare le vostre foto: JPEG o RAW?
Ma in che cosa consistono i due diversi formati ormai entrambi presenti anche nei più recenti modelli di smartphone? Quali sono le loro caratteristiche e come scegliere il migliore per le nostre foto?
Vediamo insieme le differenze e i vantaggi di ognuno e cerchiamo di capire.
Cosa sono i formati JPEG e RAW
I fileJPEG sono file raster, quindi immagini composte da pixel e sono i più diffusi per la condivisione, la creazione e la visualizzazione delle foto.
Quando viene generato, un file JPEG è soggetto a compressione con perdita di dati, il che significa che vengono eliminate tutte le sfumature di colore, e quindi i dettagli, che l’occhio umano difficilmente riesce a cogliere, creando così dei gruppi di pixel con colore omogeneo.
Quando si scatta un’immagine in JPEG si avrà un file a 8 bit. Il numero di bit rappresenta la profondità di colore dell’immagine. In pratica, ogni pixel di un’immagine a 8 bit, è costituito da una stringa numerica di 8 cifre 0 o 1, che combinate insieme determinano un colore. In questo modo si possono avere 256 (28) combinazioni diverse e quindi 256 sfumature di colore per ognuno dei tre colori primari.
I file RAW sono sempre file raster, anche se sono rappresentati da codice e necessitano di essere elaborati da un software per essere convertiti in immagini.
Quando un file RAW viene generato, non subisce nessun tipo di compressione o perdita dei dati in fase di registrazione. Ciò significa che contiene una grande quantità di dati al suo interno. Tutte le fotocamere digitali possono scattare foto in formato RAW e ora lo permettono anche alcuni dei più recenti modelli di smartphone in commercio, rendendoli ideali per fotografi amatoriali o professionisti.
Le fotocamere digitali possono scattare a 12 o 14 bit, in base al tipo della fotocamera, e questo significa che se salveremo il file in RAW, le sfumature di colore arriveranno a 4096 o 16384 per ogni colore primario.
Ma vediamo le principali differenze, i vantaggi o gli svantaggi dei due formati e impariamo a capire quale scegliere.
1. JPEG o Raw: il peso
I file JPEG sono circa 5/10 volte più piccoli dei RAW.
I file JPEG sono i più usati per il salvataggio e la condivisione online delle immagini, perché sono leggeri in termini di MB, il che consente di aprirli, inviarli e condividerli velocemente, mantenendo comunque una buona qualità online.
I file RAW, invece, contenendo una maggiore quantità di informazioni, sono molto più pesanti. Questo significa che il caricamento, l’invio e la condivisione richiedono molto più tempo. Inoltre, per aprire questi file servono specifici programmi e software, mentre i JPEG sono universalmente riconosciuti.
I RAW, per esempio, non possono essere inviati come semplici allegati di una mail, in quanto superano la massima capacità consentita e per gestirli in modo agevole è necessario che il PC, su cui vengono elaborati, offra delle prestazioni elevate.
Nell’immagine di seguito riportiamo il peso in MB dell’immagine RAW originale scattata con una fotocamera digitale Sony e il peso dello stesso file esportato da Photoshop in JPEG. In fase di esportazione, ci sono diversi settaggi che possono essere modificati per ridurre ulteriormente il peso del JPEG, in base alle diverse esigenze, ma si parte comunque da una dimensione 7 volte minore! La stessa immagine, usata come copertina di questo articolo, è stata ridotta ad 1 MB, per non appesantire la pagina e mantenere tempi di visualizzazione veloci. Nonostante questa riduzione, per una visualizzazione su sito web, la qualità è comunque sufficiente.
2. JPEG o Raw: la qualità
I file RAW hanno una qualità più elevata dei JPEG. La scelta dipende dall’uso che faremo di quella foto.
I file JPEG sono soggetti a compressione con perdita di dati, ciò significa che alcuni dettagli, e quindi la qualità dell’immagine, vengono sacrificati per ridurre le dimensioni del file e permetterne una più facile gestione. Questo, però, altera anche l’immagine nel suo complesso, modificandone leggermente i colori. La qualità del file JPEG è più che sufficiente per una visualizzazione da PC o smartphone, per l’uso su siti web, che molto spesso hanno dei limiti sul peso delle immagini caricate, per i social o per la stampa nei classici formati fotografici più piccoli.
Ma se quell’immagine dobbiamo modificarla e lavorarla con software di post produzione, o ingrandirla a dismisura, sono proprio i dettagli che il JPEG perde, che non ci permettono di continuare a visualizzare un file di qualità ed un’immagine ad alta definizione. Qui entra in gioco il formato RAW.
Questo, infatti, garantisce sicuramente una qualità dell’immagine molto più elevata, perché non comprime i dati raccolti dalla fotocamera. Ha, quindi, una moltitudine in più di dettagli e registra milioni di colori in più rispetto a un’immagine JPEG, restituendo una più ampia gamma di colori e tonalità. Questo garantisce un controllo maggiore sull’immagine.
Di seguito mettiamo a confronto due foto, una scattata in RAW e una in JPEG, prima nelle dimensioni originali di scatto e poi in un particolare ingrandito. Mentre nella prima immagine è più difficile cogliere la differenza di qualità, nella seconda è sicuramente più evidente. In questo caso, la foto scattata in formato RAW è stata prima editata, ingrandita e successivamente esportata in JPEG, mentre a destra l’immagine già scattata in JPEG è stata editata, ingrandita e salvata nello stesso formato.
3. JPEG o Raw: editing fotografico
Il RAW è il migliore formato per l’editing fotografico.
Le questioni affrontate al punto precedente ci permettono di trarre delle conclusioni importanti in questo paragrafo.
Come abbiamo detto, se l’immagine va lavorata, post-prodotta, modificata, alterata, o stampata in grandi dimensioni (come ad esempio per un cartellone pubblicitario), sicuramente il RAW è il giusto formato da scegliere per mantenere la qualità della foto. Per questo è il formato più usato dai professionisti o dai fotografi amatoriali.
L’elevata qualità del file RAW permette di modificare un’ampia gamma di impostazioni dopo lo scatto, assicurando la massima flessibilità durante l’editing.
Molto spesso le immagini in RAW vengono lavorate nei principali programmi di post-produzione, come Photoshop e Lightroom e poi salvati in JPEG o in altri formati senza perdita di dati, come PNG o TIFF, in base all’utilizzo che ne sarà fatto.
Naturalmente per visualizzare e modificare file RAW attraverso un PC, è necessario che abbia delle buone prestazioni, in termini di memoria grafica e spazio di archiviazione.
Photoshop e Lightroom, così come altri programmi di editing, si trovano anche in formato app per smartphone, in soluzioni gratuite e a pagamento. Se il nostro smartphone permette lo scatto in RAW, potremo quindi ottenere degli ottimi risultati dopo l’editing delle nostre foto, anche senza passare per il PC.
Si può modificare un JPEG con un programma di foto-ritocco?
Sì, è possibile, ma oltre ad avere meno opzioni di modifica, la qualità della foto, se si fanno modifiche sostanziali, viene compromessa ancora di più e si rischia di danneggiare il file, piuttosto che migliorarlo.
Nell’esempio sotto, la stessa foto è stata scattata sia in RAW sia in JPEG. Dopo aver apportato le stesse modifiche durante l’editing, risulta chiara l’immensa differenza tra la resa di un file RAW rispetto al JPEG. Le zone di luce (sovraesposte) del cielo all’orizzonte, nel JPEG non vengono recuperate (rimangono bianche), mentre nel RAW tornano visibili i particolari della scena. Il file RAW, inoltre, presenta molti dettagli e sfumature di colore in più. Basti guardare la facciata principale del faro.
Di seguito, un dettaglio della zona del cielo danneggiata durante l’editing della foto JPEG. Al contrario del RAW, la post produzione in JPEG ha peggiorato la qualità del file JPEGoriginale, alterando i colori del cielo, che non ha più sfumature uniformi, ma fasce di tonalità diverse con divisioni nette.
4. JPEG o Raw: praticità
I file JPEG sono più pratici da usare.
Questo perché non tutti i programmi di visualizzazione di foto permettono di aprire i file RAW. Per visualizzarli, sarà quindi necessario scaricare dei software specifici o convertirli in JPEG. Inoltre, potrà capitarci di vedere file RAW in molte diverse estensioni, come .CR2, .RW2, .NEF, .ARW, .SR2, .ORF, .PEF, .RAF, in base alla marca di fotocamera utilizzata, che non sono universalmente riconosciute come invece il JPEG.
Per di più, essendo molto più pesanti, i file RAW faticano ad essere aperti dalle applicazioni, a meno che il PC non abbia delle buone prestazioni.
Dato che di solito questi file vengono poi inviati, condivisi, caricati sui social o su siti web, la maggior parte delle persone che lavora con file RAW, una volta terminata la fase di editing, salva il file in formati maggiormente gestibili, come appunto il JPEG.
Fatta chiarezza su questi punti, vediamo ora alcuni aspetti tecnici e pratici che ci serviranno nel passaggio da un file all’altro.
JPEG o RAW: come impostare i nostri dispositivi
Il formato in cui si desidera scattare può essere selezionato in tutte le fotocamere e nei più recenti smartphone, accedendo al menù delle impostazioni. Naturalmente, essendo i file RAW molto più pesanti, il massimo numero di foto archiviatili nella memoria del telefono o nella SD della macchina fotografica diminuirà drasticamente. La scelta dipenderà sempre dall’uso che vogliamo farne. Nelle macchine fotografiche, è possibile anche scattare una foto e salvarla in RAW+JPEG contemporaneamente: in questo modo verranno generati due file, un JPEG pronto all’uso e un RAW da lavorare con più calma. A volte questa scelta può tornare molto utile, ma ricordate che in questo modo lo spazio di memoria finirà ancora più velocemente.
JPEG o RAW: conversione di un file
È possibile convertire un file RAW in JPEG aprendolo con un programma di post-produzione e salvandolo o esportandolo in formato diverso dalla finestra File. Nelle immagini sotto, vediamo come esportare un file RAW in JPEG con Photoshop. Esistono, inoltre, alcune app online di facile utilizzo, in cui è possibile caricare direttamente una foto in RAW, trascinandola nella schermata web per convertirla in JPEG o in altri formati.
Se abbiamo bisogno di una qualità più elevata del JPEG, soprattutto in occasioni particolari come stampe di grandi dimensioni o stampe fine art, oppure se dobbiamo archiviare molti file prima dell’editing ma vogliamo preservarne la qualità, possiamo scegliere di esportare il file in PNG o TIFF, che sono soggetti a compressione ma senza perdita di dati.
Quindi, anche in questo caso, la conversione dipende dall’uso del file.
Dopo aver cliccato su Esporta come…, troverete una schermata dove scegliere se esportare in JPEG o altri formati, un’anteprima a sinistra della dimensione del file, e altre impostazioni sulla destra che cambieranno ulteriormente il peso e la qualità del vostro file.
JPEG o RAW:alcuni esempi pratici
A livello pratico, vediamo alcuni esempi per scegliere quando scattare in JPEG o RAW.
Se stiamo scattando foto che non andremo a modificare con postproduzione e dovremo usare per i canali social o condivisione online, va benissimo scattare in JPEG: avremo così file abbastanza leggeri e veloci da visualizzare, condividere, scaricare, caricare online.
Se invece abbiamo intenzione di modificare il file in postproduzione, anche per poi usarlo su web, oppure vogliamo stampare le nostre foto, magari in fine art o semplicemente in formato maggiore del semplice 10×15 o 12×18, come ad esempio dei poster, allora dovremmo optare per il formato RAW.
Naturalmente, per tutti i lavori professionali, come le foto scattate per eventi, mostre, per lavori di grafica o per qualsiasi cliente, dato che in questi casi un minimo di post produzione è praticamente d’obbligo, bisognerà scegliere il formato RAW.
Un’ultima indicazione: i file EXIF
Ogni volta che scattiamo una foto, ad essa sono associati i dati EXIF (Exchangeable Image File Format), che forniscono informazioni riguardanti l’ora e la data di scatto, la marca e il modello della fotocamera, le impostazioni di diaframma, tempi, ISO utilizzate, e persino le coordinate geografiche del luogo di scatto (dove attivo o attivabile) e informazioni sul copyright (dove inserite).
Questi dati, meno dettagliate rispetto alle fotocamere digitali, sono presenti anche nelle foto scattate con smartphone.
Per visualizzarli basta accedere alle proprietà della foto scattata, sia da smartphone che macchina fotografica. I dati EXIF rimangono collegati al file anche dopo l’esportazione e l’editing, la compressione e l’invio dei file, a meno che non si vogliano rimuovere di proposito con software specifici.
Questi file sono molto utili per analizzare e verificare le immagini prodotte, per capire le impostazioni utilizzate in una foto che ci colpisce e per ripeterle in analoghe condizioni di luce. Dai file EXIF si può imparare davvero molto se si vuole migliorare la tecnica, sia analizzando e mettendo a confronto le proprie foto, scattate con impostazioni differenti, sia prendendo ispirazione dalle immagini di altri, soprattutto se ci si sta approcciando per la prima volta al settaggio in manuale delle impostazioni di scatto.
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Venite con noi a scoprire i migliori luoghi per fotografare San Francisco, seguite i nostri consigli e realizzate foto incredibili.
Una città straordinaria, che rapisce il cuore di chiunque la visiti. Oltre alla sua bellezza, ai suoi mille paesaggi, ai suoi mille volti, sono il calore, la gentilezza e l’ospitalità della popolazione a donarle un’atmosfera speciale. San Francisco trasmette il carattere dei suoi abitanti: è solare, aperta, accogliente, varia, sorprendente, generosa, caotica e allo stesso tempo rilassante. Non è una città che si vede, è una città che si vive.
E allora come racchiudere tutto questo nelle vostre foto? Ecco una lista degli spot da non perdere per scoprirla e conoscerla al meglio, insieme ai nostri immancabili consigli fotografici, indicati da simbolo
1. Fotografare San Francisco:Chinatown e il Financial District
Partire dai quartieri centrali è il modo migliore per tuffarsi nel cuore della città.
Noi abbiamo scelto di visitarli con un tour guidato gratuito, che parte da Union Square, attraversa Chinatowne il Financial District fino a raggiungere l’Embarcadero sulla baia.
I tour gratuiti a piedi si trovano in moltissime città del mondo e hanno una durata di circa due ore. Grazie alla guida di un local appassionato che vi svelerà aneddoti e curiosità dei luoghi simbolo della città, rappresentano il modo migliore per scoprire una nuova destinazione!
Il tour di San Francisco non ci ha deluso, anzi ci ha davvero entusiasmato e lasciato con una gran voglia di esplorare questa fantastica città.
Prima tappa, le strade di Chinatown, la più grande comunità cinese al di fuori dell’Asia e anche la più antica degli Stati Uniti, quella che ha definito lo stile delle Chinatown copiato in tutto il mondo. Un tripudio di colori, di voci, di insegne dei negozi e delle caratteristiche scale antincendio sulle facciate degli edifici.
Da qui si passa al Financial District, il quartiere che racconta lo sviluppo economico della città, con la sua emblematica Montgomery Street e la Transamerica Pyramid. Questo quartiere è nato dal riempimento di una zona della baia dove fiorivano i commerci. Si dice, infatti, che sotto alle fondamenta dei grattacieli ci siano ancora le antiche barche su cui vennero costruiti i primi insediamenti fissi! Gli edifici che si possono ammirare ora sono stati quasi tutti ricostruiti dopo il terremoto del 1906, che distrusse gran parte della città.
Soffermatevi sulla porta di accesso a Chinatown, sulle scale antincendio delle facciate e sulle insegne colorate. Usate lo zoom per cogliere i dettagli, isolarli e rafforzarli. Nel Financial District, cercate uno scorcio interessante tra i grattacieli, oppure concentratevi su uno di loro, piazzatevi sotto, ben centrati rispetto alla facciata, e sollevate la fotocamera verso l’alto, per sottolineare le linee che svettano verso il cielo.
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2. San Francisco Bay
Dal Ferry Building al Maritime national historical Park, passando per i tre principali quartieri, l’Embarcadero il Fisherman’s Wharf e Fort Mason, la bay area di San Francisco è un luogo da vivere a pieno in tutte le sue sfaccettature.
Tra i negozi, lo street food, i mercati del pesce, i locali, i musei, le passeggiate lungo i Piers, (non perdete le foche al Pier 39), la baia offre una grande varietà di attrazioni ed è il fulcro della vita all’aria aperta della città.
A Fort Mason, passate per la Ghirardelli Square, situata nel complesso di una vecchia fabbrica italiana di cioccolato, una delle attrazioni più famose della città.
Ultimo quartiere da visitare è quello della Marina, elegantissimo con le sue ville di lusso dal design mozzafiato, affacciate sull’acqua. Vi consigliamo una passeggiata sul Marina Boulevard, dove i locals amano passare le ultime ore di luce della giornata, facendo jogging e passeggiando nell’immensa distesa di verde che divide le ville dal mare.
Un modo divertente per visitare tutta la baia, considerando anche la sua estensione, è quello di noleggiare una bici e percorrere le bellissime piste ciclabili che attraversano i vari quartieri. In questo modo, magari al tramonto, potrete arrivare anche alla spiaggia ai piedi del Golden Gate Bridge, oppure attraversare il ponte e proseguire fino alla meravigliosa cittadina di Sausalito, per poi tornare indietro con un traghetto (adibito anche al trasporto delle bici).
Ci sono molti elementi su cui soffermarsi: dai dettagli dei banchi dello street food e del mercato, al contesto vivace dei Piers. Dedicate un po’ di tempo alle foche del Pier 39, cercando di isolare solo alcuni esemplari vicini, ma in diverse pose. I Piers più tranquilli sono perfetti per immortalare colorate barchette.
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3. Fotografare San Francisco:Little Italy e Castro
Nel distretto di North Beach, si trova Little Italy, uno storico e vivace quartiere dedicato alla cultura e alla cucina italiana. Alcuni dei suoi simboli sono il Beat Museum, con dischi, libri, poster, fotografie e riviste risalenti al periodo del movimento Beat e la City Lights Bookstore, il centro operativo della Beat Generation. A poca distanza, il Vesuvio Cafè, punto di incontro non solo di esponenti della Beat Generation, ma anche di artisti come Bob Dylan, Paul Kantner e Francis Ford Coppola. Lungo la Columbus Avenue ci sono alcuni interessanti murales e altri locali storici. Al Caffè Trieste, ad esempio, Francis Ford Coppola scrisse la sceneggiatura de Il Padrino.
Non lontano, fate un giro al Pioneer Park, passando dai particolarissimi Greenwich Steps. Lungo la salita potrete incontrare i caratteristici pappagalli colorati. Una volta in cima, troverete la Coit Tower, uno dei landmark della città, dove è possibile salire per ammirare il panoramasu tutta la baia.
Altro quartiere da visitare assolutamente è il vivace Castro, patria della comunità LGBT, dove nacque la bandiera arcobaleno. Le sue sfumature si ritrovano sugli edifici, nei murales, nelle strisce pedonali. Castro Street è il cuore del quartiere, dove negozi e locali si aprono ai piedi delle tipiche e colorate case a schiera vittoriane.
Fate caso ai dettagli degli edifici e ai locali più rappresentativi. I colori di Castro e i locali italiani di Little Italy, ad esempio. Provate punti di vista originali, ad esempio abbassandovi o avvicinandovi alle vetrine. Usate principalmente una focale media. Ricordatevi di non inclinare la fotocamera, per non avere distorsioni delle linee verticali. Per approfondire questo ed altri consigli di composizione, leggete questo articolo.
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4. Alamo Square e le Painted Ladies
L’architettura coloniale e vittoriana di San Francisco è davvero affascinante. Ma l’esempio più famose e iconico è di certo quello delle Painted Ladies, conosciute anche come le Sette Sorelle. Le potete trovare in Alamo Square, un grazioso giardino collinare dove i locals amano passeggiare al pomeriggio.
Queste sette case a schiera, dipinte di diversi colori, costruite alla fine dell’800, sono diventate il simbolo dello stile vittoriano in California e rappresentano una perfetta cartolina della città.
Per uno scatto che esprima il contrasto tra le case vittoriane e i grattacieli, salite nel punto più altro di Alamo Square. In questo modo, oltre i tetti delle Painted Ladies, si aprirà una meravigliosa visuale sul Financial District e sui più alti edifici della città. Questo è il punto migliore per scattare, sia usando un’apertura media, che uno zoom per cogliere qualche dettaglio.
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5. Fotografare San Franciscoi giardini segreti sospesi
Una delle particolarità di San Francisco sono i secret gardens, giardini costruiti su piattaforme sospese tra i grattacieli. Spesso, infatti, gli edifici sono così fitti da non avere a piano terra abbastanza spazio oltre alla strada, o da lasciare soltanto spazi angusti e in ombra. Per questo motivo questi giardini, alcuni privati, altri accessibili ma spesso nascosti, rappresentano delle vere e proprie oasi di verde, dove i migliaia di impiegati possono rilassarsi durante la pausa pranzo, fare due passi o lavorare all’aperto.
Un esempio è il percorso sospeso di Whaleship Plaza alla cui estremità si arriva ad una terrazza affacciata verso l’Embarcadero. Di recente costruzione e assolutamente da non perdere è l’incredibileSalesforce Park nella Bay Area, sospeso su una stazione di interscambio degli autobus. Il suo design futuristico e l’immenso giardino botanico vi lasceranno a bocca aperta come bambini.
Il grandangolo è uno dei modi migliori per catturare la bellezza di questi luoghi racchiusi tra i grattacieli e per renderne le proporzioni. Al Salesforce Park potrete anche cimentarti nella fotografia macro, per cogliere le migliaia di specie di vegetazione presenti. Giocate anche con la luce tra i grattacieli e con i suoi riflessi sulle facciate vetrate. Infine, raccontate la vita che si svolge in questi giardini, catturando qualche scena quotidiana.
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6. La città dei cable car
Se siete a San Francisco, non potete non concedervi un giro sui cable car. Sono i famosi vecchi tram aperti, dove dovrete sedervi rivolti verso il panorama, perché il centro è occupato dal vecchio meccanismo di guida che l’autista manovra con abilità.
Il biglietto cumulativo giornaliero permette un numero illimitato di viaggi, ideale per gustarsi la città da ogni angolo. Partendo da uno dei capolinea, come quello del Ghirardelli Square o Powell station, si attraverseranno le vie e i saliscendi che le hanno rese famose in tutto il mondo.
Da Powell station, scendete alla fermata Hyde St. & Lombard St., proprio per fotografare quest’ultima strada, universalmente celebre per le sue continue curve che addolciscono la ripida salita. Ai lati della strada, troverete curatissime aiuole e gli accessi a lussuose ville.
Uno stop da non perdere è in California Street, altra cartolina della città, che offre un’emozionante prospettiva verso l’Oakland Bay Bridge sullo sfondo. Scendete anche a Union Square, una delle piazze principali. Da qui salite sul roftoop della Cheesecake Factory e, oltre a deliziare il palato con una buona fetta di dolce (vi consigliamo anche la pizza margherita alla pala, davvero buona e stranamente economica), fotografate il panorama sulla piazza sottostante, magari con le luci del tramonto.
Prima di tutto concedetevi un giro completo in cable car, per studiare i migliori spot da fotografare. Mentre siete in marcia, usate tempi di scatto veloci per catturare al volo alcuni scorci interessanti. In California Street, stando ben attenti al traffico e sfruttando le strisce pedonali quando il semaforo è rosso per le auto, piazzatevi al centro della carreggiata per scattare una foto simmetrica della strada con i grattacieli ai lati e il ponte sullo sfondo. Giocate con gli effetti ottici dati dai sali e scendi della strada (con lo zoom riuscirete a far perdere le proporzioni e creare effetti interessanti). Avvicinate la camera alla superficie stradale per ottenere immagini originali. Durante un giro in cable car con le luci della sera, allo stop dei semafori, potrete catturare affascinanti panorami. Se non siete fermi e non avete un supporto, non usate tempi lunghi. Provate, invece, ad aprire il diaframma e alzare gli ISO (in base alla qualità della vostra macchina), oppure preferite lo smartphone, che può garantire più facilmente scatti di qualità in quelle condizioni di luce. Un piccolo indizio per Lombard Street: è molto difficile ottenere un buono scatto da vicino, otre ad essere il punto da cui tutti la fotografano e quindi, ormai, banale. Provate, allora, ad immortalarla con un buono zoom dall’incrocio tra Lombard street e Stockton Street.
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7. Fotografare San Francisco dalle colline panoramiche
Per ammirare il panorama sulla città ci sono tre colline perfette: Twin Peaks, Mt. Davidson e Mount Sutro. Si raggiungono facilmente in autobus e i tratti a piedi sono agevoli. Noi abbiamo scelto la prima e il panorama era davvero mozzafiato! In auto o in moto, o anche in bici se siete allenati, percorrete la Colzenman road, sull’altra sponda della baia, nei Marin Headlands. La strada è accessibile attraversando il Golden Gate Bridge. Da qui si possono fare dei trekking panoramici sia a piedi che in bici, oppure si può semplicemente godere di una vista mozzafiato dall’alto sul ponte e su tutto lo skyline di San Francisco.
Come per tutti i punti panoramici, una media apertura coglierà l’intera visuale, mentre lo zoom, soprattutto in assenza di foschia, isola alcuni elementi emblematici. Per dare carattere alla foto cercate delle simmetrie, come una via principale che taglia a metà la città, o inserite un elemento fortesu uno dei terzi della griglia, oppure giocate con le linee geometriche (per saperne di più su queste tecniche, leggete questo articolo).
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8. Il Golden Gate Bridge e il quartiere di Presidio
Il Golden Gate Bridge è il simbolo indiscusso della città e lo spot più affascinante, con il suo celebre colore rosso spesso avvolto nella nebbia. Quando fu terminato, nel 1937, era il più lungo ponte sospeso al mondo, con i suoi 2,71 km. Attraversare il ponte regala un’emozione unica. È possibile farlo a piedi, in bici o in auto, controllando gli orari di apertura dei varchi ciclopedonali. Oltre ad attraversarlo, è possibile ammirarlo in tutto il suo splendore da diverse locations. Prima di tutto dalle spiagge, la Golden Gate Beach e la Baker Beach.
In secondo luogo, ci sono molti punti di osservazione suggestivi dal Parco di Presidio (Golden Gate Overlook, Pacific Overlook, Golden Gate Viewpoint). Consigliamo di noleggiare una bici per visitare il parco, molto esteso, dedicandogli almeno mezza giornata. Il parco è stato istituito nel luogo in cui sorgeva un vecchio forte spagnolo, dove si stabilì successivamente l’esercito statunitense. Visitare Presidio è come entrare in un altro mondo e tornare indietro nel tempo, perdendosi tra gli storici lodge dei militari, circondati da curatissimi giardini. Si può passeggiare nella rigogliosa natura, visitare i musei, come il suggestivo Walt Disney Family Museum, o ammirare i panorami verso la baia e il ponte. Presidio è sicuramente tra i luoghi più affascinanti della città!
Riuscire a fotografare il ponte non è semplicissimo, in quanto spesso è avvolto da una nebbia fittissima, che non lo rende visibile nemmeno da vicino! Sfruttate, quindi, la prima giornata serena per visitarlo, altrimenti potreste non farcela. Scegliendo come punto di presa le spiagge, con il grandangolo catturate sia l’acqua che il ponte nella sua interezza e con i tempi lunghi creerete l’effetto seta sull’acqua (ricordate il treppiede!). Lo zoom permette di immortalare alcuni dettagli dell’incredibile struttura, soprattuto quando è avvolto dalla foschia, che all’ora del tramonto tinge tutto di arancio. Usate la griglia, sia nello smartphone che nella reflex, per comporre al meglio l’immagine usando la regola dei terzi (scopri di più in questo articolo). Una romantica crociera nella baia al tramonto, infine, vi permetterà di ammirare da vicino la maestosità del Golden Gate, in modo da catturarlo da una prospettiva ancora diversa.
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Le tipiche abitazioni nel parco di Presidio
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9. Fotografare San Francisco: Alcatraz
Oltre alla città, in una visita a San Francisco non può mancare il tour per Alcatraz, la famosa prigione di massima sicurezza costruita sull’omonima isola. I tour comprendono la traversata e la guida sul posto. La visita è molto suggestiva e merita alcune ore.
Il viaggio in barca è l’unico momento in cui catturare l’isola e la struttura del carcere nella sua interezza da vicino. Rivolgete l’attenzione anche allo skyline mozzafiato di San Francisco, con i grattacieli che sembrano emergere dall’acqua. Una volta sull’isola, concentratevi sui dettagli più emblematici dell’edificio, facendo emergere la serialità e la simmetria dei locali, gli spazi angusti e crudi, la poca luce che penetra nelle celle.
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10. Sausalito e le sequoie giganti del Muir Woods National Monument
Nella contea di Marin, dall’altra parte della baia di San Francisco, attraversando il Golden Gate, si arriva in poco tempo nella piccola ed elegante cittadina di Sausalito, un piccolo paradiso che, nelle giornate limpide, offre una emozionante vista di San Francisco.
Molti scelgono di arrivarci in bici attraversando il ponte, tornando poi in battello, ma ci sono anche molti tour guidati di mezza giornata, che oltre a Sausalito permettono di visitare il Muir Woods National Monument, con le sue meravigliose sequoie giganti.
A Sausalito scattate qualche foto all’immenso porticciolo ricolmo di barche a vela, alla via principale, con i suoi negozi caratteristici e allo skyline di San Francisco in lontananza. AlMuir Woods National Monument, cogliete la luce che penetra tra le sequoie, il susseguirsi dei tronchi maestosi, o rivolgete la fotocamera verso l’alto, usando il grandangolo, per mettere in evidenza l’altezza smisurata degli alberi. I soggetti umani, in questo caso, sono molto utili per dare l’idea delle proporzioni.
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Vuoi scoprire come fotografare alba e tramonto rendendo al meglio i loro colori? Segi i nostri consigli per rendere al meglio le atmosfere indimenticabili di questi momenti della giornata, sia con il tuo smartphone che con la reflex!
Gestire queste particolari condizioni di luce, in cui c’è molto contrasto tra la luminosità del cielo e la terra scura, non è per nulla semplice!
Vediamo quindi come usare al meglio la nostra fotocamera per ottenere foto incredibili, che non tradiscano la bellezza di quello che i nostri occhi osservano.
Spesso, infatti, riguardando le nostre foto, esse non ci sembrano rappresentare al meglio quanto visto di persona. Ciò accade principalmente perché il nostro occhio, a differenza della fotocamera, ha una straordinaria capacità di adattarsi a quasi qualsiasi condizione di luce esistente, anche osservando contemporaneamente ambienti con diverse esposizioni. Per la fotocamera invece, quando la gamma dinamica dell’immagine è più estesa delle capacità del sensore, alcune parti molto luminose o molto scure non riusciranno ad essere catturate correttamente, risultando rispettivamente completamente bianche o nere.
Come possiamo quindi compensare questa mancanza nelle nostre fotocamere?
Segui i nostri consigli!
1. Con lo smartphone
Se utilizzate lo smartphone, di solito è presente l’HDR automatico, basterà attivarlo e mettere a fuoco toccando lo schermo in una parte dell’inquadratura abbastanza scura, per calibrare la luminosità. In questo modo la parte più chiara, quella del cielo, diventerà quasi bianca, ma dopo lo scatto, riguardando la foto, vedrete che il telefono avrà automaticamente registrato diverse esposizioni e il risultato sarà perfetto, senza zone troppo scure o troppo chiare, e con colori accesi. L’HDR automatico di solito è già attivo, altrimenti cercatelo tra le impostazioni della macchinetta. Se scattate in controluce e inserite un soggetto umano, ma il colore del cielo è troppo chiaro e il volto rimane scuro,prima di scattare, cliccate proprio sopra al volto, in modo da aumentare la luminosità. Dopo lo scatto, grazie alla modalità HDR, avrete recuperato anche i colori dello sfondo e avrete allo stesso tempo il vostro soggetto luminoso e riconoscibile!
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2. I filtri con la reflex
Se invece usate una reflex potrete usare due metodi: il primo è quello di utilizzare un filtro digradante, cioè una lastra di vetro sfumata dal nero al completamente trasparente, da montare davanti all’obiettivo grazie ad un holder, per ricalibrare l’esposizione delle zone più scure. I filtri sono di diversi materiali e intensità, più sfumati o con il bordo più netto, a seconda delle esigenze, ma per cominciare non servirà spendere troppi soldi. Vi servirà anche l’holder da avvitare sull’obiettivo (controllate che il vostro obiettivo abbia la filettatura) e dove inserire la lastra. Posizionando la zona scura sovrapposta alla parte più luminosa della foto, riuscirete a compensare la differenza di esposizione e ad ottenere foto già pronte all’uso senza necessità di postproduzione. Inoltre, utilizzando questo metodo non avrete bisogno del treppiedi per scattare più foto sovrapponibili, come vedremo nel metodo successivo, ma vi servirà solo se le condizioni di luce vi obbligheranno a tempi lunghi.
In questo caso, bisogna fare attenzione a dove termina la parte più scura del filtro e inizia quella trasparente, soprattutto se questa divisione è netta. Posizionando il filtro sull’obiettivo, fate attenzione che questa linea di demarcazione capiti proprio sul punto in cui cambia l’esposizione del paesaggio che state fotografando.
Ph: @giadaantonini_photography
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3. Bracketing con la reflex
Il secondo metodo, senza filtri, è quello di scattare più foto con diverse esposizioni e poi riunire gli scatti in post produzione con un comando automatico apposito. Questa tecnica si chiama bracketing. Di solito si fanno dai tre scatti ai nove scatti, da uno molto chiaro a uno molto scuro. In questo modo, ogni scatto avrà in particolare una zona perfettamente esposta, e solo riunendoli tutti otterremo una corretta esposizione in tutta l’immagine.
Puoi attivare il bracketing nella fotocamera tramite la compensazione automatica dell’esposizione, girando la ghiera per settare le differenti esposizioni prima di scattare le tre foto.
Il primo scatto avrà un’esposizione media, sulla base delle impostazioni date, uno sottoesposto e uno sovraesposto. In questo modo, ogni scatto avrà solo una piccola area perfettamente esposta e solo unendoli tutti in post-produzione otterrete una corretta esposizione sull’intera immagine. In ognuno degli scatti, andrà lasciata costante l’apertura del diaframma, in modo da non modificare la profondità di campo e quindi la messa a fuoco del soggetto tra uno scatto e l’altro, ma cambieranno i tempi di scatto.
La maggior parte delle macchine ha un settaggio di bracketing automatico per utilizzare questa tecnica, basterà scegliere il numero di scatti totali desiderato e il numero di stop di compensazione dell’esposizione tra uno scatto e l’altro.
Si potranno poi fare alcuni semplici prove di scatto per capire come perfezionare i settaggi.
Naturalmente, sarebbe meglio utilizzare un treppiedi o trovare un appoggio per mantenere la fotocamera stabile, non solo perché alcuni scatti potrebbero avere dei tempi lunghi e quindi la singola foto potrebbe risultare mossa, ma anche perché le immagini dovrebbero essere perfettamente sovrapponibili per facilitare il lavoro di post produzione.
È inoltre preferibile scattare in modalità .RAW (basterà scegliere questo formato tra i vari disponibili nelle impostazioni della fotocamera). In questo modo, le vostre foto non perderanno la qualità durante la modifica in post produzione.
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4. Non concentrarti solo sul sole!
Se il sole è pieno e troppo luminoso, prima del tramonto o appena dopo l’alba, cercate di non includerlo nella scena perché la foto risulterebbe sovraesposta o avrete dei bagliori o riflessi fastidiosi (non sempre il fleur che si crea è apprezzabile).
Concentratevi piuttosto sui colori del cielo o dei soggetti della foto, che assumono sfumature particolari, perché illuminati dalla calda luce dell’alba o del tramonto. Potrete in questo modo fare foto molto più interessanti!
Se invece volete inquadrare il sole, il miglior momento è sicuramente il tramonto, quando sta per sparire dietro l’orizzonte, perché la sua luminosità non comprometterà la scena.
All’alba è molto più difficile che la quantità di luce sia sostenibile, a meno che non ci siano delle nuvole a coprire il sole.
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5. L’inquadratura
All’alba e al tramonto potrete fare principalmente tre scelte.
La prima è quella di non includere il sole ma focalizzarvi sulla luce d’insieme cogliendo altri dettagli del paesaggio caratterizzati da essa.
In questa categoria rientrano anche tutte le foto realizzate prima dell’alba e dopo il tramonto, quando le sfumature del paesaggio e del cielo virano sui toni del rosa, del rosso e del giallo e possiamo trovarci davanti a incredibili panorami dalle mille sfumature.
La seconda è quella, come accennavamo prima, di fare del sole il vostro soggetto, specialmente al tramonto, concentrandovi sui suoi colori e su quelli del contesto appena circostante. In questo caso il sole assumerà una posizione centrale e probabilmente sceglierete di utilizzare uno zoom.
La terza è quella di includere il momento del tramonto o dell’alba in un racconto più ampio, inquadrando sia il sole che l’intero paesaggio. A livello di composizione, si sceglierà probabilmente un’inquadratura grandangolare, collocando il sole su uno dei terzi e un altro soggetto importante, ove presente, sull’altro terzo (leggi questo articolo per approfondire la regola dei terzi e le altre semplici regole di composizione).
Segui i nostri consigli e scopri i migliori spot fotografici di New York per scattare immagini incredibili.
New York è una delle città più affascinanti del mondo e può essere il set perfetto per le tue foto. Potresti passarci tutta la vita e non smettere mai di trovare nuove visuali da ammirare e catturare.
Ma ora scopriamo insieme i luoghi da non perdere se ti trovi a NY per la prima volta!
1. New York dall’alto
Prima di tutto, ammira la città dall’alto. Puoi scegliere tra moltissimi grattacieli su cui salire, noi te ne consigliamo due che vale davvero la pena di visitare.
Il primo è il Top of the Rock Observation Deck, dove puoi godere di una visuale a 360° sulla città tra tre terrazze a diverse altezze.
Il Top of the Rock si trova ai piani più alti del Rockefeller Center, il famoso complesso di edifici sulla Fifth Avenue, costruiti negli anni ’30 da una delle famiglie più ricche della città. Gli interni del Rockefeller Center possono essere visitati per scoprirne la storia. Se scegli di salire al Top of the Rock, fallo al tramonto e aspetta che le luci della città comincino ad accendersi. Rimarrai estasiato dalla bellezza che avrai davanti agli occhi.
Consigli fotografici: Da una delle terrazze ti troverai esattamente davanti all’Empire State Building, uno degli edifici più famosi della città. Includilo nelle tue foto, come soggetto centrale o in uno dei terzi (scopri di più qui). Mantieni dritta la fotocamera, non inclinarla. Se hai una reflex, usa un treppiedi o cerca un supporto (ci sono alcuni muretti lungo il parapetto perfetti per questo scopo). Usa delle lunghe esposizioni per catturare la luce durante la blue hour, dopo il tramonto, quando le luci della città iniziano a risplendere.
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Il secondo panorama della città da non perdere è quello offerto dal SUMMIT One Vanderbilt, con le sue vetrate e pavimentazioni trasparenti, che ti fanno sentire sospeso nel vuoto con la città ai tuoi piedi. L’esperienza interattiva e immersiva offerta dal SUMMIT, i giochi di specchi che confondono la vista, moltiplicano gli stimoli sensitivi e alterano lo spazio, creano un’atmosfera unica, a cui dedicare almeno due ore di visita.
Consigli fotografici: prova a includere nelle tue foto non solo la vista della città, ma anche le incredibili stanze che attraverserai, in modo da rendere i riflessi creati da questi spazi futuristici il vero soggetto delle tue foto.
Ci sono anche moltissimi rooftop bar dove puoi godere di meravigliosi panorami godendo di un po’ di relax. Ti consigliamo il 230 Fifth Rooftop Bar, non eccessivamente caro e con una vista mozzafiato sui grattacieli della città.
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2. Le piazze
Times Square è la piazza più famosa di NY. Sia di giorno che di sera, incarna perfettamente lo spirito frenetico della città. Ci sono molti scorci della piazza da ammirare, con le sue luci, i banner pubblicitari, il traffico, la folla di persone che giorno e notte affollano questi spazi. Quindi prenditi del tempo per esplorarla.
Photo tips: prova a focalizzarti su questi dettagli e su degli scorci precisi, cercando di limitare i soggetti da includere nella scena per dargli risalto.
Ground Zero è il secondo luogo che non puoi assolutamente perdere. Qui regna un’atmosfera di silenzio, rispetto e dolore. È un luogo sacro, dove il progetto realizzato dopo la tragedia delle Torri Gemelle è stato incentrato sul tema della memoria.
Consigli fotografici: quest’area è molto grande ed è molto difficile trovare un modo per fotografare l’intera scena, quindi focalizzati sui dettagli per te importanti per esprimere al meglio lo spirito di questo luogo. Ad esempio, il ruolo dell’acqua usata per riempire il vuoto lasciato dagli edifici e per riflettere gli spazi circostanti, o il contrasto tra gli spazi vuoti e i grattacieli circostanti. Altro dettaglio: nel giorno del compleanno di ognuna delle vittime, una rosa bianca viene lasciata sul suo nome, scritto sul monumento intorno al perimetro delle torri.
Altre piazza famose da visitare sono la Rockfeller Plaza, Union square, Madison square Park e il MOMA sculpture garden.
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3. I parchi
Central Park si estende per 341 ettari al centro di Manhattan. Perdersi tra i suoi sentieri, a piedi o in bici, è un ottimo modo per viverlo al meglio e trovare i propri angoli preferiti. Noi ti consigliamo il Castello del Belvedere e il Great Lawn, una radura verde dove puoi riposare ammirando i grattacieli emergere al di sopra degli alberi. Altra tappa è il bellissimo Bethesda Terrace, oltre agli scorci della città che si possono ammirare passeggiando sulle rive dei laghi presenti nel parco o sui ponti che li attraversano, come il romantico Bow Bridge.
Un altro parco assolutamente da non perdere è la High Line, un giardino sopraelevato che si estende in modo lineare per alcuni chilometri, costruito sui resti di una vecchia ferrovia. Qui, fai un giro anche nel caratteristico Chelsea market.
Visita Little Island, un nuovo parco letteralmente costruito sul fiume come un’enorme palafitta. Per le sue dimensioni, il design innovativo e i meravigliosi giardini, ti lascerà senza fiato. Puoi ammirarlo nella sua interezza e con i grattacieli sullo sfondo dal Pier 57 Rooftop Park, che vale comunque la pena di visitare.
In centro città, ci sono alcuni incantevoli piccoli parchi immersi tra i grattacieli, come il Bryant Park e il Madison Square Park, con i loro eleganti giardini.
Consigli fotografici: i parchi sono il luogo perfetto per usare il grandangolo, per catturare l’intera scena, con i giardini, i ponti e i grattacieli. Ricorda di non inclinare verso l’alto il telefono, o gli edifici sembreranno cadere.
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4. Piccoli giardini segreti
Il Valley park e il Greenacre park sono due piccoli gioielli da visitare assolutamente. Entrando in questi spazi troverete una fantastica sorpresa: una cascata tra i grattacieli circondata da piante e fiori che vi farà sentire in un piccolo paradiso, lontano dalla traffico della città. Un angolo di pace dove rilassarsi e scattare foto originali, dato che questi giardini non sono molto famosi tra i turisti.
Consigli fotografici: gli spazi raccolti e la presenza dell’acqua sono gli elementi più importanti di questi giardini, dove concentrare l’attenzione al momento dello scatto. Fare foto qui è un buon esercizio per esplorare la tua creatività e testare diverse tecniche, perché sono luoghi piccoli con pochi soggetti su cui focalizzarsi.
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5. I ponti di Manhattan e la crociera verso la Statua della Libertà
Puoi godere del meraviglioso skyline della città dai parchi del lungofiume, come il Battery Park sul fiume Hudson e il Brooklyn Bridge Park sull’East River. Visita i numerosi Piers con le loro attrazioni. Recati anche al Pier 35, che offre una meravigliosa vista del lungofiume, con delle meravigliose altalene che si affacciano sul ponte di Manhattan e sul ponte di Brooklyn. Questi sono i luoghi perfetti per rilassarsi e immortalare lo skyline, anche al tramonto e in notturna.
Il ponte di Brooklyn può essere attraversato a piedi. Partendo dal quartiere di Dumbo, e in particolare dall’angolo tra Washington Street e Water Street, puoi ammirare un famoso scorcio del ponte tra gli edifici. Da qui, continua su Water Street fino all’accesso pedonale al ponte. Percorrendolo, sarà emozionante osservare da vicino le due strutture neo-gotiche di sostegno del ponte, e cavi di sospensione che si estendono sia in diagonale che in verticale.
Poi, prendi un traghetto per la Statua della Libertà. Questo è il modo migliore per ammirarla da diverse angolazioni con lo skyline di NY sullo sfondo, quindi goditi tutto il tragitto!
Consigli fotografici: sul ponte, concentrati sulla struttura in contrasto con la vista della città sullo sfondo. Usa anche lo zoom per catturare i dettagli. Nei parchi del lungofiume, usa il grandangolo per comprendere nell’inquadratura l’intera scena. Usa lunghe esposizioni per scattare di sera e con le luci della città (meglio se alla blue hour, dopo il tramonto, quando il cielo non è ancora nero). Se sei abbastanza vicino al fiume, con le lunghe esposizioni potrai ottenere un buon effetto seta dell’acqua. La traversata in traghetto è il momento migliore per usare lo zoom per catturare i dettagli della Statua della Libertà. Infatti, da Manhattan la statua è sempre troppo lontana per fotografarla in parte. Una volta arrivati sull’isola, invece, sarai troppo vicino per avere una buona inquadratura. Usa anche il grandangolo per comprendere nello scatto sia la statua che il panorama della città.
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6. Per le strade della città
Perdersi per le vie della città sarà un’esperienza straordinaria. Alcune di queste, come la celebre Fifth Avenue, Broadway street, Guernsey street, le strade dei quartieri di Turtle Bay, Soho, Little Italy e China Town sono davvero incredibili. Ogni luogo ha un’atmosfera tutta sua e resterai sicuramente affascinato dalle mille anime della città che scoprirai vagando per i le sue vie.
Consigli fotografici: facendo attenzione alle auto, prova a scattare foto alle strade dal centro della carreggiata, per ottenere immagini simmetriche e non avere persone proprio di fronte a te. Prova poi a cambiare punto di vista, avvicina la fotocamera al pavimento, o cerca un punto rialzato. Per esempio, da uno dei rooftop che visiterai, con lo zoom, prova a catturare dall’altro una porzione di strada. Gioca con la luce del sole che filtra tra i grattacieli o ruota la fotocamera verso il cielo per immortalare le loro geometrie che svettano verso il cielo. contrasto con il cielo.
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La luce in fotografia è l’elemento indubbiamente più importante da controllare. Fondamentale per dare forma e carattere alle nostre foto, per costruire una scala di valore tra gli elementi che la compongono e dare senso al nostro racconto.
Le diverse condizioni di luce cambieranno completamente il significato della nostra foto e esprimeranno diverse sensazioni.
Vediamo quindi come sfruttare le diverse condizioni di luce a nostro vantaggio.
1. Lo scatto controluce
Lo scatto controluce è molto interessante quando si crea l’effetto silhouette. La forte luminosità catturata dalla fotocamera fa apparire gli elementi in ombra completamente neri e crea dei contrasti emozionanti, come nella foto sottostante.
Quando scattate in controluce, cercate di non inquadrare anche il sole se è ancora troppo luminoso, perché altrimenti quell’area della foto sarà sovraesposta (bianca) o si potrebbero creare bagliori o riflessi sgradevoli e questi difetti sono molto difficili da sistemare anche in post produzione.
Se volete includere comunque il sole, cercate di coprirlo parzialmente con un altro soggetto. In questo modo, potrete otterrete l’effetto “spizzicato” e vedrete i raggi diffondersi nella foto. Per ottenere questo risultato, dovrete chiudere il diaframma, utilizzando valori come f/18 o f/20, per diminuire la quantità di luce che colpisce il sensore. Provate anche con lo smartphone in modalità pro.
Potrete, invece, fare del sole il vostro soggetto al tramonto, quando è già basso sull’orizzonte e la sua luminosità è diminuita drasticamente.
Ph: @giadaantonini_photography
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2. I soggetti umani alla luce del sole
Se fotografate un soggetto umano alla luce del sole, cercate di evitare antiestetiche ombre sul viso generate dai lineamenti. Per farlo, scattate quando il sole non è troppo alto nel cielo o fate ruotare o inclinare il volto alla persona da immortalare, finché non sia completamente illuminato.
Se state scattando in controluce e non volete l’effetto silhouette, sovraesponete la foto, diminuendo i tempi di scatto o aprendo il diaframma, finché la persona non sarà correttamente illuminata, mentre il resto della scena tenderà al bianco.
Ph: Daniel Pascoa on Unsplash
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3. La luce come soggetto
Molte volte è proprio la luce il principale soggetto della fotografia, perché crea contrasti davvero interessanti.
Se cercate il contrasto, allora questo deve essere forte, con zone ben illuminate (ma mai sovraesposte) e altre molto scure. Per farlo, dovrete principalmente essere in ambiente chiuso, con una fonte di luce diretta, posizionata in modo da illuminare solo una parte del soggetto.
A volte basta una stanza buia illuminata solo dalla luce di una finestra per creare immagini davvero interessanti.
Per scatti all’interno, si possono utilizzare anche luci artificiali e, se necessario, pannelli opachi, detti diffusori, per ammorbidire la luce e renderla diffusa.
Se vi trovate all’aperto, per ottenere forti contrasti, dovrà esserci una bella giornata di sole e un elemento, come un edificio o un bosco, che crei delle forti ombre.
Ph: Nora Hutton on Unsplash
Ph: @pictureknak
Ph: @sineoh_foto
Ph: @knederskovpetersen
Ph: @photobyfrederik
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Oppure, di sera, potrete ottenere delle atmosfere soffuse e interessanti immortalando una fonte luminosa, come un lampione, che illumina un vicolo. In questo modo solo una parte della scena sarà illuminata, in contrasto con le pareti scure degli edifici. Molto interessante anche la scelta di far provenire la luce da un ambiente interno, come la finestra di una casa o la vetrina di un locale.
Ph: @giadaantonini_photography
Ph: @lastanzadelvinc
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4. Blue hour
A meno che non vogliate fotografare il cielo stellato, prediligete il momento dopo il tramonto in cui il cielo è ancora blu e non nero (blue hour).
Spesso, avrete bisogno di tempi di scatto più lunghi, per catturare più luce possibile. Ma attenzione alla scarsa illuminazione: quando si scatta in queste condizioni è facile avere come risultato foto di bassa qualità, perché mosse o troppo scure.
Per le reflex usate un treppiedi o cercate un muretto o qualsiasi cosa su cui appoggiare la fotocamera per renderla stabile.
Con lo smartphone, se non usate un treppiedi o un appoggio, cercate di mantenervi più fermi possibile e provate a selezionare tra le impostazioni la modalità in notturna.
Sconsigliamo di utilizzare lo zoom dello smartphone per scatti in scarse condizioni di luce, perché perdereste la qualità della foto.
Fate sempre più di uno scatto per poter selezionare successivamente quello migliore ed evitare sorprese.
Ph: @wedelheinenjan
Ph: @micnie02
Ph: @redo_el_khomsi
5. Catturare la luce in movimento
Giocando con la luce che si possono creare effetti straordinari che renderanno uniche le vostre foto.
Si può catturare, ad esempio, il movimento dei fari delle auto di notte.
Per farlo, utilizzate il treppiedi e la lunga esposizione, settando il tempo di scatto a qualche secondo. In questo modo, quando le automobili passeranno, catturerete tutto il movimento dei loro fari. Il risultato sarà dato da strisce di luce, che seguiranno l’andamento della strada.
Aumentando il tempo di scatto, ricordate di non alzare anche gli ISO, ma di settare un valore basso (ad esempio, 100), per evitare il “rumore”, la fastidiosa grana che fa perdere dettagli alla foto.
Attraverso il light painting potrete introdurre effetti estremamente creativi nelle vostre immagini.
Per realizzarli potete ricorrere a fonti di illuminazione artificiale in movimento, come ad esempio delle luci led colorate, o la semplice torcia dello smartphone.
Anche in questo caso, è necessaria la lunga esposizione per immortalare l’intero movimento delle luci, che potrete anche gestire voi stessi, impostando lo scatto in remoto con un telecomando e posizionando la fotocamera su un treppiede.
Per usare queste tecniche anche con lo smartphone è necessario avere un appoggio stabile, per mantenere la fotocamera immobile. Provate ad impostare lo scatto sulla modalità in notturna, oppure utilizzate la modalità PRO, per diminuire il tempo di scatto e catturare le strisce di luce.
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Prima di iniziare: come catturare lo spirito di Copenhagen nei tuoi scatti
Copenhagen è una delle città più vivibili al mondo. Ha il parco divertimenti e l’osservatorio astronomico più antichi d’Europa e l’acquario più grande. È la monarchia più antica, ma è anche una delle città più avanzate e sostenibili del mondo.
È un posto fantastico che supera le aspettative, è una piccola città ben attrezzata e avanzata quanto una grande metropoli.
Ma la cosa più sorprendente è la sua atmosfera, che ti fa sentire a casa, con il suo carattere forte ma discreto. Copenaghen non si impone, ma accoglie, affascina, coinvolge e offre la giusta scenografia per esprimersi.
E in ogni foto ti stimola a mostrare altrettanto carattere, a suscitare altrettanta sorpresa.
Quando si cammina per la città cercando di catturare la sua unicità, si deve pensare che Copenaghen è il luogo dei contrasti ben assortiti, dove ogni aspetto rappresenta il perfetto connubio tra presente e passato, in cui ogni parte dà valore al tutto e i soggetti sullo sfondo esaltano quelli in primo piano.
Una composizione perfetta di tanti livelli diversi: i canali con le case colorate, le strade lastricate del centro, i castelli reali, le baracche decorate con murales, il mare, che sembra anch’esso solo un canale, i fumi bianchi delle nuove industrie green e i mattoni rossi delle vecchie fabbriche riqualificate.
Ma soprattutto, ciò che colpisce è il passaggio tra gli spazi stretti degli edifici tradizionali e la vastità delle nuove piazze, riflesse nelle facciate vetrate delle architetture futuristiche.
Girando a piedi o in bicicletta, tra folle di ciclisti, si rimane stupiti dai continui ma equilibrati cambiamenti degli scenari urbani, da scorci intimi e ampie prospettive, il tutto riflesso nell’acqua dei canali.
Considera tutte queste caratteristiche nello scattare le tue foto: gioca con l’acqua, i riflessi, le dimensioni degli spazi pubblici, le linee e i materiali delle nuove architetture, i contrasti tra colori e forme.
Esplora i quattro itinerari fotografici giornalieri, con le migliori locations per scattare le tue immagini!
Girovagare per le strade del centro di Copenaghen è estremamente affascinante.
Il Nyhavn è l’attrazione più famosa. Un bellissimo canale con incredibili case colorate di fronte all’acqua e pieno di negozi, ristoranti e caffè. Le barchette ormeggiate completano l’affascinante scenario. Sarà forse il tuo posto preferito in città, per fare una passeggiata, mangiare o rilassarti con gli amici, ma anche per scattare bellissime foto!
Consigli fotografici! Vai all’alba, quando potrai ammirare questo luogo non affollato e guardare il sole che, sorgendo, illumina gli edifici multicolore. Scatta foto simmetriche con i riflessi dell’acqua nel canale o crea serie basate sulle facciate dell’edificio (leggi di più su queste tecniche fotografiche qui). Con la fotocamera, il treppiede potrebbe essere utile quando c’è poca luce. Un buon filtro polarizzatore e un filtro a densità neutra possono aiutarti a rendere al meglio l’acqua e riflessi.
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Dedica una giornata al cuore di Copenaghen: Strøget, la caratteristica via pedonale dello shopping nel centro della città vecchia. I suoi ristoranti, negozi e caffè lo rendono uno dei luoghi più vivaci di Copenaghen. Ammira gli eleganti edifici lungo la strada e la bellissima pavimentazione di Amagertorv, quindi visita piazza Gammeltorv e Radhuspladsen, la piazza del municipio.
Altre vie cittadine da non perdere sono Frederiksborggade e Købmagergade, la piazza di Nørreport e la piazza di Kultorvet.
Consigli fotografici! Nel centro della città, presta attenzione alle linee verticali, cerca di non inclinare la fotocamera o il telefono, o gli edifici sembreranno cadere. Usa la griglia per aiutarti. Trovi maggiori informazioni su queste tecniche in questo articolo. Se stai cercando un punto rialzato, goditi la vista da Illum Rooftop ad Amagertorv.
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Altro luogo assolutamente da non perdere è il canale Christianshavn e la Freetown Christiania. Lì puoi trovare le tipiche case povere decorate da murales colorati, la famosa Pusher Street e un’atmosfera unica. La visita a Christiania può durare 1 o 2 ore. Le foto non sono molto apprezzate dagli abitanti, ma alcuni murales meritano di essere immortalati!
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2. Castelli e Chiese
Il Castello di Rosenborg, il rinascimentale Castello Reale è aperto al pubblico e ospita le Collezioni Reali Danesi, quindi consigliamo di dedicare almeno un’ora per visitarlo al suo interno.
È possibile visitare il Palazzo di Amalienborg, sede della famiglia reale danese e cuore di Frederiksstaden.
Nel Palazzo di Christiansborg, sede del Parlamento danese, dell’Ufficio del Primo Ministro danese e della Corte Suprema di Danimarca, si possono invece visitare le sale reali.
Consigli fotografici! All’interno dei castelli, concentrati sui dettagli delle decorazioni utilizzando lo zoom, o prova alcuni scatti simmetrici posizionandoti nell’esatto centro della stanza. Prova anche a creare delle cornici che inquadrino i tuoi soggetti principali (ad esempio porte o finestre). Leggi di più su questi suggerimenti qui.
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Per quanto riguarda le chiese, non puoi perderti la Frederiks Kirke, chiamata anche Marmorkirken, per via dei suoi bellissimi marmi. Con la sua grande cupola, è la chiesa più elegante e imponente della città.
La Chiesa di Saint Alban, nel parco Langelinie, sembra appartenere ad un mondo incantato. La bellissima atmosfera che circonda la chiesa e l’acqua, in cui si riflette il campanile, rendono la scena semplicemente magica.
L’ultima chiesa da non perdere è la Church of Our Saviour, a Christianshavn, famosa per la sua guglia elicoidale su cui si può salire!
Consigli fotografici! Prova a catturare alcuni dettagli delle cupole o dei campanili. Se vuoi comprendere tutto l’edificio, prova ad allontanarti e mantenere la fotocamera perfettamente in verticale, oppure vai esattamente davanti alla facciata e inclina la tua fotocamera, per far risaltare l’altezza. Per maggiori dettagli leggi l’articolo su come migliorare l’inquadratura attraverso le linee.
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3. Nuove architetture riflesse nell’acqua
Lungo il porto di Copenhagen si possono ammirare alcuni dei nuovi splendidi edifici contemporanei della città.
In particolare non puoi perdere la RoyalPlayhouse, l’OperaHouse e il Black Diamond, l’estensione fronte mare della Royal Danish Library. Con le loro facciate vetrate e il design geometrico, sono alcuni dei landmark più famosi della città e il simbolo della ricerca architettonica danese.
Da non perdere anche i dintorni dell’ Opera House: ci sono bellissime architetture, principalmente ex-magazzini, recuperati e riconvertiti a nuovi usi.
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Consigli fotografici! Siamo di fronte a uno dei temi principali della città: nuove grandi architetture dal design contemporaneo, con facciate in vetro che si riflettono nell’acqua. Questo potrebbe essere il soggetto principale delle tue foto qui! Ad esempio, arrivando alla blue hour, subito dopo il tramonto, all’Amaliehaven Garden, un piccolo elegante parco sul lungomare, puoi scattare bellissime foto all’Opera House illuminato e riflesso nell’acqua. Nelle foto, usa la griglia per sottolineare linee e forme geometriche! Con la fotocamera, usa un treppiede e lunghe esposizioni per creare un effetto seta sull’acqua e enfatizzare i riflessi. Sempre dalla zona del porto, goditi il panorama dai principali ponti che la attraversano. L’Inderhavnsbroen, Knippelsbro e Lille Langebro sono i migliori.
Raggiungi anche il Cirkelbroen, un bellissimo ponte composto da strutture circolari, di fronte a meravigliosi edifici ex-industriali restaurati.
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Nel porto goditi Krøyers Plads, un perfetto esempio di riprogettazione contemporanea danese di antiche forme e soluzioni architettoniche, che è diventato uno dei principali punti di aggregazione giovanile in città. Questa bellissima piazza non può mancare nella tua visita!
Anche il Planetario Tycho Brahe è un bel posto per scattare, perché le sue forme geometriche particolari si affacciano sull’acqua e si possono ottenere foto incredibili.
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4. I monumenti principali e il cambio della guardia reale
Il monumento più famoso di Copenaghen è la Sirenetta, la statua di bronzo sull’acqua alla fine del parco Langeline, che rappresenta la protagonista della famosa fiaba di Hans Christian Andersen.
Nelle vicinanze, visita il Kastellet, una fortezza pentagonale circondata da un fossato. Da qui, si apriranno affascinanti scorci sul parco e sui canali circostanti. In uno dei pentagoni troverai l’iconico mulino a vento, costruito nel 1847, che è l’unico rimasto dei circa 16 mulini a vento costruiti sui bastioni.
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In piazza Amagertorv, concentrati sulla sua bellissima fontana, mentre in piazza Amalienborg troverai la statua equestre di Frederico V. Nel parco Langelinie, ammira la fontana di Gefion e il monumento a Ivar Huitfeldt.
Consigli fotografici! Concentrati sul soggetto che vuoi catturare e cerca di isolarlo dagli altri elementi: la statua della Sirenetta, le fontane, il mulino a vento o uno degli edifici del Kastellet. Usa l’erba o l’acqua per creare contrasti tra i colori e per inquadrare il soggetto principale. Cerca di avvicinarti al soggetto per evitare di includere troppe persone nella tua scena, poiché potrebbero essere luoghi molto affollati. Se vuoi includere persone nei tuoi scatti, prova a concentrarti solo su uno o un piccolo gruppo e usa la regola dei terzi. La griglia ti aiuterà.
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Ogni giorno alle 12:00, in piazza Amalienborg, è possibile assistere al Cambio della Guardia Reale. Alle 11.30, la guardia marcia dal castello di Rosenborg ad Amalienborg, con la sua uniforme tradizionale e il suo tipico berretto.
Consigli fotografici! Prova a utilizzare una ridotta profondità di campo con la fotocamera o la modalità ritratto dello smartphone per far risaltare i soggetti, come le guardie reali.
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5. I parchi
Copenhagen è ricca di spazi verdi, in cui immergersi dimenticandosi di essere in una città.
I giardini del Castello di Rosenborg sono un ottimo luogo dove trascorrere qualche momento di relax. Vicino, il Giardino Botanico, con la sua magnifica Palm House è uno dei più grandi d’Europa. Il parco di Ørsted offre scorci meravigliosi e un’atmosfera romantica. Non da meno, soprattutto in primavera, la Passeggiata del parco Langelinie, che conduce alla statua della Sirenetta e al Kastellet. Il cimitero di Vestre, con i suoi 54 ettari, offre bellissimi viali alberati e distese di verde a perdita d’occhio.
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Non può mancare, poi, una visita ai Giardini di Tivoli, uno dei parchi di divertimento più antichi al mondo e una delle principali attrazioni di Copenaghen. Oltre alla varietà dei giochi presenti, è famoso per i suoi giardini e la moltitudine di luci, che gli regalano un’atmosfera magica e sorprendente. Consigliamo di andare nel pomeriggio e rimanere fino a sera, in modo da godere a pieno dello spettacolo delle luminarie.
Consigli fotografici! Vale la pena visitare questi parchi in ogni stagione e momento della giornata. In primavera sarete colpiti dallo spettacolo dei colori, in inverno, con la neve, acquisteranno una veste magica. Usa lo zoom per catturare i dettagli e il grandangolo per inquadrare l’intera scena, cerca punti rialzati per inquadrature più originali e per evitare la folla di persone nelle foto, soprattutto a Tivoli.
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6. Panorami dall’alto
La Rundetaarn è una torre del diciassettesimo secolo, costruita come osservatorio astronomico e famosa per la sua rampa elicoidale che conduce in cima, dove puoi ammirare una bellissima visuale del centro.
La vista più alta della città è offerta dalla torre del Palazzo di Christiansborg, alta ben 106 metri.
Ma il panorama che non puoi davvero perdere è quello dalla cima della Chiesa del Nostro Redentore a Christianshavn. La meraviglia di salire la sua meravigliosa guglia elicoidale, con la sua scala a chiocciola, ti lascerà senza fiato! La lanterna della guglia, del 1933, custodisce la batteria di campane più grande d’Europa.
Consigli fotografici! La vista panoramica della città è un bel modo per godere di una prospettiva diversa. Il momento migliore per andare è al tramonto, quando è possibile catturare i bellissimi colori del cielo e la calda luce del sole sui tetti. Se non è possibile, vai a metà giornata, quando il sole è alto, in modo da poter osservare un panorama chiaro a 360°, evitando così il controluce.
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7. Nuovi quartieri e riqualificazione urbana
Copenaghen offre affascinanti esempi di quartieri urbani sostenibili e all’avanguardia, nuovi o riqualificati, estremamente sorprendenti per il loro design futuristico. Questi sono i luoghi perfetti per scattare foto incredibili!
Superkilen, ad esempio, è un progetto di rigenerazione urbana e paesaggistica di Topotek 1 Architects. L’obiettivo del progetto era quello di recuperare un’area degradata del quartiere di Nørrebro, attraverso una nuova piazza che diventasse centro di aggregazione. Le pavimentazioni coloratissime e movimentate sono uno dei tratti distintivi dell’area.
Consigli fotografici! Questo è il luogo perfetto per giocare con colori, le forme e le linee, cercando anche di realizzare foto astratte o divertenti.
Altri bellissimi esempi di architettura danese contemporanea sono il Søndre Campus a Ørestad Nord, il complesso 8 Tallet, a Ørestad Sud, Havneholmen o la torre Kaktus nel distretto di Versterbro e il quartiere Nordhavnen.
Architetture imponenti, soluzioni ecologiche, funzioni miste, sia abitative sia commerciali e sperimentazioni urbane e paesaggistiche all’avanguardia, sono alla base di questi sorprendenti progetti.
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